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CISL: LO SCIOPERO PIU’ VERGOGNOSO

C’è chi apprezza il senso di responsabilità della Cisl che si è dissociata dallo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil. “Non ha senso bloccare il Paese”, ha dichiarato il neo segretario generale Anna Maria Furlan.
La Cisl si è limitata a confermare lo sciopero del pubblico impiego (di cui è il sindacato di riferimento). Lo sciopero più vergognoso di tutti.
Può essere infatti opinabile il risultato concreto che raggiungeranno Cgil e Uil; ma non c’è dubbio che, nel settore privato, i problemi ci sono e angoscianti: cassa integrazione, aziende che già hanno chiuso e tante altre che rischiano di doverlo fare. Ex lavoratori senza più lavoro.
Tutto questo nel pubblico impiego non esiste: né cassa integrazione, né chiusura di azienda, né licenziamenti e nemmeno mobilità (ridotta a farsa quella con “limitazione geografica”). Hanno subito solo il blocco degli stipendi. Sacrificio minimo raffrontato a quelli che sta subendo tutto il resto del Paese e del sistema produttivo privato.
Aggiungiamo che il licenziamento per motivi disciplinari, che Renzi vuole introdurre, e contro cui si sciopera, è sacrosanto proprio in quel settore pubblico che vanta un tasso di assenteismo incomparabile al settore privato. Dove non esiste controllo di produttività
Quindi, per usare il linguaggio sindacale, potremmo definire quello proclamato dalla Cisl lo “sciopero dei padroni”. E’ lo sciopero dei privilegiati.
Privilegiati in linea perfetta con quello che fino a ieri era il segretario generale del sindacato, Raffaele Bonanni: lo stipendio del premier Matteo Renzi è di 114.186 euro l’anno; quello del presidente degli Stati Uniti Obama ammonta a circa 275 mila euro l’anno; nel 2013 Bonanni ha intascato 336 mila euro! Adesso, novello pensionato, è alla fame: 8.593 euro al mese…
(C’è ancora un pensionato disposto a pagare la tessera di iscrizione alla Cisl?)
Sono le cifre che ha svelato e rese pubbliche Il Fatto Quotidiano.
Si aspettano le prossime rivelazioni sullo stipendio di Anna Maria Furlan (e magari anche della Camusso e di Maurizio Landini)
Avete presente il ritornello del popolo indignato? “Per uscire dalla crisi bisogna tagliare gli stipendi d’oro a quei ladroni dei politici!”

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