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ORIGINE DELLA INGOVERNABILITA’

Sembra evidente che il nostro è un Paese sempre più difficile da governare. Difficile da governare perfino per l’organismo di autogoverno della magistratura: il Csm, il Consiglio superiore della magistratura, come noto ha nominato il nuovo procuratore capo di Palermo, ma gli esclusi hanno fatto ricorso al Tar del Lazio e la nomina è saltata. Tutto da rifare.
Se ci pensate è il colmo che nemmeno la magistratura riesca più ad autogovernarsi. Che nemmeno i magistrati riconoscano più l’autorità del loro Csm.
Difficile, quasi impossibile, governare gli uffici pubblici, la scuola, la sanità, non dico varare leggi che cambino davvero qualcosa.
Tante e remote possono essere le cause dell’ingovernabilità. Già Mussolini diceva che è inutile anche solo provare a governare gli italiani.
Tra le tante cause mi soffermo su una: i bambini, i ragazzi che non si alzano più in piedi quando entra in classe il maestro o l’insegnante.
Non c’è più il rispetto per chiunque eserciti una qualsiasi funzione. Si parte da qui per non riconoscere più l’autorità, nessuna autorità.
Non c’è più una distinzione di ruoli
Noi ci alzavamo sempre in piedi, nessuno si sognava di dare del tu al proprio insegnante.
Oggi i ragazzi danno sempre del tu, vanno al bar o al pub a bere assieme ai loro insegnanti.
I ragazzi, anche i miei figli, danno del tu a tutti; anche a chi vedono per la prima volta, qualunque ruolo abbia. E poi magari mi dicono: perchè ci hai fatto conoscere quell’ebete?
Mai mi sarei sognato di dar del tu agli amici di mio padre o di criticarli: li ascoltavo in silenzio cercando di imparare qualcosa…
D’altronde quando è cominciata l’ingovernabilità anche nella Chiesa, lo scetticismo per la sua funzione? Il parroco, qualunque sacerdote, lo salutavamo dicendo “Sia lodato Gesù Cristo!”. Oggi quando va bene gli dicono buongiorno, se non addirittura ciao don Luca, ciao don Luigi come stai!
E, quando al sacerdote dici ciao, diventa arduo credere che amministri i sacramenti; più facile pensare che vai con lui a giocare quattro raggi a briscola…
Per carità, la mia sarà solo la nostalgia di un vecchio, per un Paese serio e ordinato che non tornerà più.
Ma, volessimo provare ad invertire la tendenza, credo che dovremmo cominciare a far alzare in piedi i ragazzini quando la maestra o il maestro entrano in aula. A insegnare loro di nuovo e anzitutto il rispetto.

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