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ZAIA, IL VENETO E LA SICILIA

L’8 Luglio scorso un tornado di violenza inaudita ha investito la Riviera del Brenta. Questo il bilancio: un morto, una novantina di feriti, 450 sfollati; 150 tra case, scuole e ville storiche danneggiate; 200 auto distrutte, 50 tra negozi e aziende devastati.
Calcolo dei danni: attorno ai 100 milioni.
Succede che il governo Renzi, dopo una telefonata del premier al sindaco di Dolo e una visita tardiva del ministro Del Rio, stanzia 2 milioni in tutto.
“Una vergognosa elemosina” la definisce il presidente Luca Zaia, che paragona la cifra ai 500 milioni stanziati dal governo per coprire l’ennesima voragine nel bilancio della Sicilia di Crocetta.
500 milioni in tre trance, una per stabilizzare i precari della Regione Sicilia (sacrosanto: ha così pochi dipendenti…)
A questo punto Zaia annuncia: se il governo non scuce il dovuto, dovrò recuperare io i fondi per la ricostruzione con una tassa di scopo, con un’accise di 5 centesimi sulla benzina.
Nella straordinaria capacità di stravolgere la realtà, alcuni media accusano Zaia di aver mentito: di mettere la tassa quando aveva promesso di non prelevare un soldo dalle tasche dei veneti. Quando invece va accusato il governo Renzi di non dare al Veneto ciò che gli è dovuto.
La nostra regione, come noto, vanta un grande residuo fiscale: 20 miliardi in più le tasse che versa a Roma rispetto a ciò che riceve. Una “donazione” che si giustifica in nome della solidarietà dovuta alle regioni più povere. Ma, quando è il Veneto colpito da una calamità, non c’è alcuna solidarietà di ritorno: il conto dobbiamo pagarcelo noi.
Anzi non c’è nemmeno informazione: dato che tutti e tre i telegiornali della Rai hanno ignorato il tornado che ha colpito la Riviera del Brenta – come ha osservato il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti – mentre se ci fosse stata una mareggiata ad Ostia servizi a raffica…
La colpa è anche nostra, di noi veneti, che accettiamo di farci trattare come la Cenerentola d’Italia. Ma l’indignazione e la protesta di Luca Zaia sono sacrosante.
Quanto alla tassa di scopo, per forza che è indispensabile se il governo Renzi non stanzia fondi adeguati. Perchè per riparare i danni ci vogliono tanti soldi. Cioè soldi pubblici raccolti con le tasse. Di certo non sono sufficienti quelle decine di comitati che, prontamente, si sono messi a raccogliere offerte per la Riviera. Alla fine raccoglieranno briciole; di fronte alle calamità non bastano certo una o dieci San Vincenzo…

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