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LA SCELTA LOGICA

Ho atteso fino ad oggi per parlarvi della gara con la Juve. Volevo legare la firma del mister alla più bella partita di quest’anno.

Cosa ci ha detto quella partita? Semplicemente che Mandorlini è un ottimo allenatore quando vuole preparare bene una gara  e che il Verona non era così scarso come qualcuno voleva farvi credere e come forse anche Mandorlini pensava.

Ci sono state in questo campionato delle punte d’eccellenza che ci hanno fatto capire che questa squadra aveva un ottimo potenziale. Non completamente espresso. O meglio: espresso solo a sprazzi. Alcune gare sono state dei capolavori. Napoli, Juve, Cagliari. Altre delle ciofeche. Resto della mia idea: se tutti fossero stati convinti, più convinti,  questo campionato poteva avvicinarsi molto a quello della scorsa stagione. La gara con la Juventus è stata l’esempio più lampante.

Ora parliamo di Mandorlini. Resterà minimo due anni sulla panchina del Verona. E’ il contratto più lungo che Setti gli abbia mai fatto. Il presidente ha vinto tutte le sue perplessità e con una sana dose di pragmatismo, logica e anche un po’ di opportunismo, gli ha dato le chiavi tecniche del Verona.

Ha fatto bene. Nel calcio non ci sono i se e i ma. Comandano i risultati. Che a Verona sono tutti dalla parte di Mandorlini. Non c’è niente da fare. Può piacerti o non piacerti il suo gioco, il suo mono-modulo, il suo modo di gestire lo spogliatoio, ma Mandorlini ottiene risultati.

Ha guidato la squadra in B facendo un capolavoro, l’ha quasi portata in A, compiendo un mezzo miracolo, l’ha portata in A quando era costretto a vincere, l’ha quasi portata in Europa al primo anno di A, e si è salvato con grande anticipo quest’anno. Qualcuno si chiede che cosa possa fare di più adesso. Io credo possa migliorare ancora.

Mi dispiace però che nell’analisi venga fatta ricadere la colpa di tutti i gol presi a Roberto Bordin. Sarà lui probabilmente a rimetterci il posto. Non è giusto. Il responsabile, credo, sia sempre e solo il tecnico e il suo modo di intendere il calcio. Vedremo se con altro staff il Verona cambierà atteggiamento e si assisterà ad un altro tipo di gioco. Non ne sono convinto. Bordin mi pare più un capro espiatorio per i 65 gol presi quest’anno e quella difesa che si abbassa in maniera esagerata in alcuni frangenti della gara.

Dico ora quello che vorrei vedere il prossimo anno. Mi piacerebbe che Mandorlini tornasse quello della prima B, quando con una squadra mediocre dal punto di vista tecnico, immensa da quello umano, fece un grande calcio, giocando bene ovunque, attaccando, difendendo, senza paura, contro tutti. Quello è stato il Verona che più mi è piaciuto e che meritava l’impresa se solo l’imbelle Massa avesse concesso il rigore decisivo.

Vorrei anche che non capitasse più un caso Saviola. Non può esistere che un fuoriclasse del genere latiti in panchina. Una domanda che non avrà risposte è questa: ma se Saviola avesse avuto la stessa fiducia che Mandorlini ha riposto su Gomez, Tachtisidis, lo stesso Toni, siete sicuri che noi non eravamo anche quest’anno la sorpresa della A?

Ora in molti dicono: a Mandorlini bisogna dare gli uomini adatti. Dimenticandosi di come va il mondo. E’ impossibile, che una società come il Verona possa arrivare ad accontentare al cento per cento il suo allenatore. Non lo può fare la Juventus, figurarsi l’Hellas. Il mercato è fatto di opportunità, di occasioni, di casualità. Molto più di quello che ci vogliono far credere. Poi sta all’allenatore trovare il modo giusto di far rendere i giocatori. Spero che Mandorlini venga accontentato il più possibile, ma dubito che sarà così.

Il nuovo corso è partito e Mandorlini sarà la continuità. Il mister è atteso da un impegno titanico e quest’anno avrà ancora più responsabilità. Mai come stavolta questo sarà il “suo” Verona. Buona fortuna Andrea e che gli dei del pallone siano sempre con te…

 

 

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