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L’IMPORTANZA DI VIVIANI

Credo che un giudizio definitivo sul Verona lo si potrà dare solo quando Mandorlini avrà a disposizione a tempo pieno Federico Viviani. Ovviamente il mister ha già dato un’identità alla squadra, optando per la soluzione al momento più logica per supportare la coppia Pazzini-Toni. Inserire cioè Siligardi alle loro spalle, un giocatore che a mio avviso potrà regalare delle grandi soddisfazioni quest’anno.

In molti si chiedono e mi chiedono se Pazzini e Toni possono giocare assieme: penso proprio di sì e per merito soprattutto della grande disponibilità di Giampaolo. Come ho già detto, e lo ribadisco dopo la gara con il Foggia (la miglior partita del Verona fino ad ora), i due non si pestano i piedi e quando sono cercati e riforniti creano ogni volta un disagio alla difesa avversaria. La chiave, però è il trequartista. Pazzini con il Foggia ha toccato più palloni di tutte le altre amichevoli e non è un caso. E’ stato “dentro” a tutte le azioni offensive, si è prodigato come mai mi sarei aspettato da un attaccante con il suo curriculum. E Siligardi ha corso e tamponato (può fare di più, ovviamente) con il risultato che il Verona ha tenuto più alto il baricentro, conquistando spesso la palla sulla trequarti avversaria. Quanto questo sia possibile con Roma, Juve, Milan e Inter non è dato a sapere. Ma tenete presente che il mister ha altre frecce al suo arco, tipo Gomez, che in quanto ad abnegazione non ha da imparare nulla da nessuno. E poi può sempre tornare a gara in corso all’amato 4-3-3, garanzia di equilibrio.

Torniamo alla questione Viviani:  abortito l’esperimento Tachtsidis, la società è andata a prendere uno dei più talentuosi giovani in quel ruolo. Un giocatore però tutto da costruire e da plasmare, uno a cui piace inserirsi e andare al tiro, bravo nelle punizioni. E’ costato quattro milioni e rotti non a caso. E’ un investimento immenso per una società come l’Hellas e con lui non si dovrà sbagliare.

Viviani però fino ad oggi non c’è mai stato. Ha i muscoli ingolfati dalle infiltrazioni, per essere al top vuole prima “ripulirseli”. E al Verona è mancato. Sia detto chiaro e tondo: Greco che lo ha sostituito è un ragazzo d’oro, anche abile tecnicamente ma quello non è il suo ruolo. E’ una questione di “sensibilità” di tempi di gioco, di predisposizione. Greco affronta il compito con diligenza e grande senso del dovere, ma in quel settore la palla deve viaggiare veloce e le idee di più. Viviani dovrebbe essere sicuramente un’altra cosa. La speranza è che al più presto si mette a lavorare con il gruppo per trovare condizione e meccanismi. Si sono già persi due mesi. Altro tempo il Verona non può permettersi di perderlo.

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