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ADDIO 2015

Si chiude il 2015: a trent’anni dallo scudetto di Bagnoli (voto 10 per sempre), il Verona ha cambiato i colori sociali. Dal gialloblù (voto 10 e lode) si è passati al nero-fluo (voto 0) o per dirla alla Roberto Puliero (voto 10 alla carriera di radiocronista, 8 per quella di attore che qualche volta si è “sprecato”) al nero-verdevomito fluo (sempre voto 0). La dirigenza (voto 7 per i primi tre anni di gestione, 0 per questo) ha banalizzato la questione che era già affiorata negli anni precedenti. Quest’anno però ha passato il limite sbagliando anche la prima maglia (con le righe della Juve Stabia). Tra l’altro maglie che portano sfiga, visto come vanno le cose dal punto di vista sportivo.

Neanche Luca Toni (voto 9) sembra più in grado di fare miracoli, mentre Mandorlini (voto 4) è stato esonerato dopo aver avvallato tutte le scelte: dal sì a Pazzini (voto 4) alla sopravvalutazione della vecchia guardia. Ricordare ogni tre giorni in un’intervista che lui ha un contratto ancora di un anno e mezzo e che la sua testa è ancora al Verona, non aiuta Delneri (voto 8 per come ha cambiato mentalità alla squadra) né il Verona nella corsa verso la salvezza. Poichè è ancora un tesserato, pare strano che possa parlare così a ruota libera senza che la società (Gardini dove sei?), dica nulla.

Bigon (voto 3) ha pesanti responsabilità  ma ha comunque un merito: ci ha sempre messo la faccia, anche nei momenti più duri (voto 8). Il cerino che Gardini (voto 2) gli ha messo in mano rischia di bruciarlo. Il mercato di gennaio potrebbe essere il suo personale riscatto. Ma le colpe, è bene dirlo, non sono tutte sue.

Setti (voto 3) invece ci rimetterà un sacco di soldi. Gli errori si pagano, se poi sono seriali (perserverare diabolucum est…) rischi di fare un capitombolo da cui non ti rialzi più. Si rassegni: non è il miglior anno della sua gestione. Speriamo ritorni presto il Setti visionario di qualche anno fa (voto 8). Altrimenti sono guai seri.

E’ stato l’anno dell’addio a Sogliano (voto 8 per quanto fatto a Verona, ingiudicabile a Carpi, incomprensibile per la scelta di Genova) e quello del turista Marquez (voto 10 alla carriera, 3 per l’esperienza veronese). L’uscita di scena del messicano  è stata pessima, l’ultimo atto di un’avventura che non lo ha mai visto coinvolto fino in fondo. Un peccato. Addio anche a Saviola (voto 10 per la professionalità) eccezionale esempio di campione che ha accettato la panchina e che ha risposto sul campo quando lo facevano giocare.

Una sola immagine per chiudere: il gol di Toni contro il Sassuolo nello scorso campionato (voto 10 e lode). Portiamocela nel cuore e speriamo che il 2016 (anno bisesto…) sia un po’ migliore. Buon anno a tutti.

 

 

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