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PERSI DUE PUNTI

Quando si fa una partita così, bisogna portare a casa la vittoria. E’ un peccato aver buttato via quel primo tempo strepitoso per bellezza e superiorità. E’ un peccato, ma ci sta. Solo che una squadra come il Verona che “deve migliorare e crescere in fretta” (Pecchia dixit), non può sprecare simili occasioni. Il mio è un discorso dettato dal rammarico ma che ha una finalità: la mentalità vincente. Se ci accontentiamo del punto (o del bel gioco) non cresceremo mai. Se invece alziamo l’asticella (Pecchia ri-dixit) e pretendiamo che la nostra squadra sia bella ma anche concreta questo campionato lo vinciamo a mani basse. Per questo a Salerno credo che abbiamo perso due punti.

Poi resta l’analisi del match. Abbiamo giocato un primo tempo fantastico, quaranta passaggi consecutivi, inserimenti dei centrocampisti, raddoppi sulle fasce. Una meraviglia a cui non è corrisposto il giusto risultato. Così la Salernitana ha potuto rimettersi in corsa trovando persino il pareggio con Coda.

Pareggio che se guardato nell’ottica del campionato è un buon punto, s’intende. Nulla di meglio in B che vincere in casa e pareggiare fuori. E’ la media che fa la differenza, non gli acuti. Mi piace terribilmente questo modo di intendere il calcio di Pecchia. Ho l’impressione che questa squadra farà delle partite epiche e che ci farà molto divertire. Ma ho anche l’impressione che il titolo di questo blog mi toccherà riproporlo più volte. E’ la coperta corta o se volete il vecchio proverbio della botte piena (bel gioco) e della moglie ubriaca (tre punti). Impossibile avere entrambe, ma questo deve essere (sempre) il nostro obiettivo.

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