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EPPURE QUESTO VERONA NON E’ PAZZINI-DIPENDENTE

I numeri sono da record, Pazzini sta dilagando in B, complice anche un livello di campionato francamente molto basso.

Sono sincero, comunque. Non pensavo che il “Pazzo” potesse segnare così tanto. E poco importa che cinque reti delle dieci in totale siano state su rigore. I rigori bisogna tirarli e realizzarli e non sempre è così semplice. Il fatto che Pazzini oggi sia diventato protagonista, dimostra quanto nella scorsa stagione fosse una follia relegarlo in panchina e quanto la scelta di prenderlo per fare il vice-Toni fosse una scelta sbagliata.

Allo stesso modo penso che sia molto sbagliato paragonare Toni a Pazzini. Contesto di squadra, allenatore, modo di giocare sono completamente diversi. Per dirla in breve. Sebbene importantissimo, non credo che il Verona oggi sia Pazzini-dipendente, come (purtroppo) lo fu il Verona precedente di Luca Toni.

Oggi Pazzini mi sembra un terminale offensivo che sfrutta perfettamente le occasioni create e la superiorità schiacciante, ma non è “l’unica” chance che ha il Verona per andare in gol.

Lo dimostra il fatto che la squadra di Pecchia segna con tanti giocatori, esterni e centrocampisti che si inseriscono, proprio in quegli spazi creati anche dai movimenti di Pazzini. Il quale in questa orchestra si autoesalta, fino a divertirsi, cosa che raramente mi sembrava facesse l’anno scorso.

Lunga vita a Pazzini, dunque, ma sono certo che il Gioco e non il Singolo sia oggi il fattore più importante. Ed è per questo che credo che Pecchia stia mettendo solide basi in questa squadra, capaci anche di superare eventuali assenze. Non siamo Pazzini-dipendenti e, credetemi, è una gran fortuna.

 

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