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COL BARI GIOCHIAMO DA AUZZAIDER

Mi perdonerà Sean Sogliano se gli rubo un concetto: in questa gara contro il “suo” Bari, spero che sia il Verona a fare l'”auzzaider”. Ve la ricorderete tutti quella famosa conferenza stampa in cui l’ex ds coniò quel neologismo. Fu un passaggio basilare per la risalita in serie A. Anche in quel momento c’era pressione. Pur con diversa prospettiva rispetto a questa stagione, anche quell’Hellas non poteva permettersi di sbagliare o di fallire la serie A. Sogliano parlò di squadra che doveva giocarsi il campionato con una mentalità diversa, non da squadra che doveva vincere a tutti i costi, ma da squadra affamata che rappresentasse la sorpresa del campionato.

Non può essere sicuramente il caso di questo Verona. Il paracadute da 25 milioni di euro è un argomento che crea ovvia aspettativa oltrechè enorme disparità di valori.

Ma è vero che in questa prossima partita dopo due scoppole come Novara e Cittadella, è proprio il Verona che può diventare l’outsider.

Un bagno di umiltà importante, che se gestito farà molto bene al Verona da qui in avanti e che sarà servito a far capire a tutti che di semplice non c’è nulla e che anche le vittorie del precedente filotto erano frutto di lavoro, passione, attenzione.

Ora l’Hellas, Pecchia e Fusco devono ripartire da zero, ricostruire autostima e credibilità. Hanno perso la patina da invincibili e paradossalmente questo può permettergli di vestire più facilmente i panni dell’outsider. Pardon, dell’auzzaider…

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