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IL PAGELLONE DI LECCE-VERONA

SILVESTRI 7 In pratica è chiamato in causa “seriamente” solo in un’occasione, sul tiro di Mancosu che lui, con le unghie, riesce a deviare in angolo, anche dopo una deviazione della difesa. E’ la parata che salva il risultato e arriva al momento giusto. Per il resto, la solita garanzia. Ancora mi domando come sia possibile che abbia fatto il secondo a Nicolas per un’intera stagione. Mah…

RRAHMANI 7 Siamo alla seconda, piano con i trionfalismi. Ma questa roccia “rischia” seriamente di finire tra le sorprese più piacevoli del nuovo Verona. Dalle sue parti non si passa, gestisce tutto con grande eleganza, quasi senza sudare. Ha sul capoccione la palla dello 0-1, ma Gabriel gli nega la gioia del gol. Aspettiamolo contro difensori di altro livello. Per ora, promosso a pieni voti.

KUMBULLA 6.5 Esce dal campo probabilmente per un fastidio muscolare, ma fino alla mezz’ora del secondo tempo conferma quanto di buono fatto vedere fino ad ora. Si prende un giallo nei primi minuti di gara. Un eccesso di zelo del signor Sacchi che avrebbe potuto condizionarlo. E invece no, tiè. Come già detto domenica scorsa: avanti tutta, Marash.

BOCCHETTI (dal 33′ s.t.) 6 Entra quando la partita si fa calda e il Verona deve respingere i seppur non troppo convinti attacchi del Lecce. Lui non si fa prendere dal panico e in un paio di occasione spazza l’area senza troppi complimenti.

GUNTER 6.5 Fisicamente sta bene, e questa è una notizia eccellente. Bravo a fraseggiare con i compagni, è sempre attento in fase di chiusura. Visto che i piedi non sono così male, si prende anche la briga, ogni tanto, di impostare l’azione da dietro.

FARAONI 7 Finalmente un modulo che ne esalti al 100% le qualità, siano esse difensive oppure offensive. Quella fascia destra è casa sua e lui la fa avanti e indietro senza andare mai in affanno. Bellissime le sovrapposizioni con i compagni, bella anche la sua botta al volo di destro, che non va verso la porta solo per colpa di una schiena di un avversario che la mette in angolo.

AMRABAT 7.5 Mamma mia!!! Ma chi è questo? Una furia? Impressionante. All’infortunio di Badu chi non si è disperato, alzi la mano. E invece arriva lui a riconciliarti col calcio. E’ ovunque, con giocate di qualità e quantità. I giocatori del Lecce se lo sogneranno chissà per quante notte a venire. Giocatore di livello assoluto, una gran bella scoperta. Contro il Bologna, l’antipasto. Oggi un primo piatto succulento. Non vedo l’ora di arrivare al dolce.

HENDERSON 6.5 “Lo vedi Tachtsidis? Ecco, devi seguirlo anche al cesso”. Probabilmente sono state queste le parole di Ivan Juric allo scozzese. Che lo ha preso in parola, toilette a parte. Marca a uomo il greco, spegnendo così la fonte di gioco del Lecce. Una gara d’altri tempi per uno che si esalta nella lotta, da vero Braveheart. Esce stremato.

PESSINA (dal 28′ s.t.) 7 Un quarto d’ora di gloria per la giocata che regala la prima preziosissima vittoria in campionato del Verona. Eccezionale l’azione che porta al gol, bellissimo il suo inserimento. Bravo. Unico appunto, se posso permettermi, la mancata esultanza. Perché? Per rispetto ai tifosi del Lecce dove ha giocato una stagione? Ma se non esulti manchi di rispetto ai tuoi nuovi tifosi, eh. In questo faceva scuola Pippo Inzaghi, che a qualsiasi gol, anche contro le ex, sbraitava manco avesse appena vinto da solo la Coppa del Mondo.

VELOSO 7 Magia calcistica per Miguel che quatto quatto, lento lento, dispensa perle di gioco. Mai banale, sempre millimetrico nei passaggi, a due metri o a venti. Il regista del quale il Verona aveva disperato bisogno da anni. Il dio del calcio lo protegga, per favore.

LAZOVIC 6+ Quella fascia sinistra continua a rimanergli un po’ sullo stomaco, nonostante la settimana scorsa si sia affannato a dire il contrario. Ovvio che la confidenza manchi un po’. Eppure si sta sciogliendo e il feeling coi compagni (soprattutto Zaccagni) aumenta. Saprà rendersi protagonista al più presto, magari tornando alla tanto lontana, per ora, fascia destra.

ZACCAGNI 7.5 Ahhh, come gioca Zaccagni. E’ in stato di grazia e si riprende con gli interessi quello che non ha potuto far vedere contro il Bologna (venne sacrificato dopo l’espulsione sciagurata di Dawidowicz). Manda in visibilio i tifosi del Verona e noi umili cronisti di provincia che ci esaltiamo a vedere questo ragazzo che dalla Primavera, sotto l’ala protettrice di Pavanel, è arrivato al calcio che conta. Con la speranza che in gialloblù rimanga a lungo e non diventi il nuovo Jorginho, lasciato andare via per due noccioline. Spettacolare!!!

TUTINO 6.5 Addirittura migliore la sua prestazione a Lecce, rispetto alla gara contro il Bologna. E se qualcuno si fosse ripreso solo ora da un lungo sonno, lo ricordiamo, non è una punta centrale. Tante spizzate di testa per uno che non è certo un colosso. Ma la paura non sa cosa sia. Esce dal campo col naso malmesso, forse rotto, come rivelato da Juric nella conferenza stampa di fine gara.

VERRE (dal 14′ s.t.) 6.5 Fondamentale nell’azione del gol: il suo velo spalanca la porta a Pessina, che batte Gabriel. Tanto basta per beccarsi la piena promozione.

JURIC 7.5 Con questa squadra, che non ha valori tecnici da stropicciarsi gli occhi, Pecchia o Grosso sarebbero forse usciti dallo stadio di via del Mare tra le pernacchie. Lui, invece, schianta il collega Liverani, tatticamente lo ribalta. Le mosse vincenti sono la pressione di massa sulla trequarti del Lecce e Henderson a uomo su Tachtsidis. Lì l’ha vinta Juric, che si sta dimostrando Allenatore con la A maiuscola non a caso. Uno che parla di calcio in conferenza stampa e non ci sfianca con mille e infinite super cazzole. Erano anni che non si vedeva un Verona così motivato e affamato. Adesso, per favore, Setti e D’Amico gli regalino la punta che manca a questa squadra. Non farlo sarebbe un peccato mortale.

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