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IL PAGELLONE DI SPEZIA-VERONA

SILVESTRI 5.5 La sua partita non inizia affatto bene e quell’uscita al quarto minuto fa più danni che altro. Perché se pensava di aver liberato bene, probabilmente non si aspettava la giocata da funambolo di Mora che la mette dentro. Infatti i tempi di reazione prima di tornare tra i pali sono infiniti. Si riscatta con qualche bella parata, tra cui quella al 95esimo, per carità non difficilissima, su Galabinov.

BIANCHETTI 6 Dopo aver giocato centrale contro il Crotone, se ne torna bellamente a fare l’esterno basso di destra che, lo abbiamo detto a ripetizione, non è il suo ruolo. Lui ci mette lo stesso impegno di sempre e in alcuni frangenti riesce anche a farsi vedere in fase offensiva. Quando il Verona sta vincendo, però, perde inopinatamente di vista Galabinov, che per miracolo decide di sbagliare il gol più facile della storia. E Bianchetti ringrazia.

DAWIDOWICZ 6.5 E’ vero, quando le squadre avversarie aggrediscono il Verona, la difesa soffre, in particolare, vista la sua struttura fisica, la velocità degli avversari. Ma lui oggi è abbastanza quadrato e se sa che non può metterla sullo sprint, la mette sulla prestanza fisica e sull’anticipo. Una buona prova dopo tanti punti interrogativi.

MARRONE 6- La sintonia con il compagno di reparto sembra crescere, seppur con la velocità di un bradipo. I piedi sono buoni e a lui non mancano i tempi per dettare il gioco da dietro, ma rimane troppo lento e dà spesso la sensazione di non riuscire a stare dietro agli attaccanti avversari. Impressione che diventa realtà in più di una giocata di Galabinov.

VITALE 6.5 Più bravo ad attaccare che a difendere, si dice di lui. E forse è anche vero, dimostra di essere più predisposto ad offendere che a contenere. Però oggi le cose migliori le fa proprio dietro: al 91esimo con una diagonale da manuale che gli permette di spazzare l’area di rigore ed evitare grossi guai per Silvestri e qualche secondo dopo quando, con intelligenza, trasforma una piccola spinta di Galabinov in area in un fallo a proprio favore. Bravo.

FARAONI 6+ Premessa: gioca fuori ruolo, è l’esperimento di giornata di Grosso. Beh, non se la cava affatto male, nonostante i primi minuti horror che gli costano un cartellino giallo che potrebbe condizionare il resto della sua partita. Non succede e macina chilometri mettendoci anche qualità. Esce dal campo smoccolando contro il mister, perché evidentemente sentiva di averne ancora.

GUSTAFSON 7 Ma siamo sicuri che sia lo stesso Gustafson visto contro il Crotone? No perché non sembrerebbero nemmeno lontani parenti. In partita fin dai primi secondi, tocca una marea di palloni e non è mai banale. Non si limita a dispensare gioco in orizzontale, cerca anche l’imbeccata in verticale, e lo fa bene. Il sigillo di garanzia arriva grazie al gol che regala i tre punti al Verona. Dottor Jekyll è decisamente meglio di Mister Hyde.

ZACCAGNI 7 Qualità, tanta. Quantità, tanta. Talento, tanto. E’ il vero leader del Verona, ruolo che in pochi avrebbero pensato potesse appartenergli ma che lui interpreta con una grandissima naturalezza. Oltre al gol che riporta l’Hellas in linea di galleggiamento, regala giocate pregevoli e anche sacrificio al servizio della squadra. Un gioiellino dal quale Setti, ahimè, potrà ricavare bei soldini.

LEE 5 Semplicemente non pervenuto. Perché se è vero che corre, è altrettanto vero, e lo abbiamo detto in tutte le lingue, che lo fa spesso a vuoto. Non crea nulla di pericoloso e della sua presunta qualità nemmeno una piccola traccia. In una partita in cui il Verona sembra leggermente ritrovarsi, lui rimane un corpo estraneo.

DI CARMINE 5+ Per impegno e corsa meriterebbe sicuramente di più, ma ad un attaccante si chiede ovviamente di segnare e di cercare la zampata giusta al momento giusto. Lui non ci riesce mai e quando ha l’occasione buona, all’81esimo, sciabatta maldestramente. Non sembra giocare sereno, leggero. Lui stesso ha detto di soffrire il fiato sul collo di Pazzini. Che però continua a sbadigliare in panchina.

DI GAUDIO 5.5 Al momento non è molto di più della solita finta “ti punto e rientro sul destro”. Ci prova tante volte, ci riesce quasi mai. E quella volta che libera il tiro, un bel tiro, è Lamanna a negargli la gioia del gol. Esce per fare spazio a Tupta.

TUPTA 5 Entra e dopo trenta secondi si becca un cartellino giallo. La sua partita verrà ricordata solo per questo. Per il resto non riesce a creare nulla in avanti e non riesce ad alleggerire la pressione dello Spezia nel disperato forcing (?) finale.

COLOMBATTO, LARIBI S.V.

GROSSO 6+ “Non siamo obbligati a vincere” diceva alla vigilia della partita. Fatto sta che la vince e salva la panchina, tutti gli altri discorsi sono aria fritta. Azzecca la mossa di Faraoni, per il resto è il solito Verona, che fa possesso palla innocuo e addormenta giustamente la partita quando lo Spezia prova a uscire dal letargo. Ma sia chiaro, di strada da fare ce n’è ancora tanta. Anche perché la vittoria mancava dal 27 dicembre. Ma l’importante, una settimana fa, era dire che nelle ultime dieci l’Hellas aveva perso solo una volta.

ARBITRO PEZZUTO 6.5 Decide di usare il pugno duro e nel giro di pochi minuti tira fuori tre cartellini gialli. A conti fatti, una scelta giusta, visto che la partita rimane corretta. Aiutato anche dai ritmi non certo elevati delle due squadre.

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