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EMERGENZA, SOFFERENZA, DIVERGENZA

Se segni 7 punti in un quarto, 30 negli ultimi 30’ dopo averne messi 27 nei primi 10’, riuscire a vincere diventa una sorta di “mission impossible”. Eppure, nonostante una media da squadra Under 13, la Tezenis ha avuto il tiro per vincere a Ferrara. Gestendolo male.
Un epilogo specchio della partita a due velocità dei giganti gialloblù: un quarto pimpante e all’arrembaggio, poi una grande sofferenza sul cambio difensivo di Ferrara. Una sofferenza comunque esagerata.
E tirare in ballo le rotazioni ridotte non ha molto senso, visto che gli estensi hanno ruotato 7 giocatori concedendo pochissimi minuti a due ’96, mentre Verona ha utilizzato pure sette uomini, oltre a Bernardi, rimasto in campo 10’, più di Michelori, ad esempio. Sotto l’aspetto tecnico troppi tiri dal perimetro e troppi secondi sprecati con il povero Saccaggi a pompare palla.
Ma il problema è più profondo e sta nelle parole di Marco Crespi, che con garbo ma con estrema oggettività ha detto che con un solo giocatore in più tutto poteva essere diverso e sarebbe stato lo stesso anche se la bomba di Cortese fosse entrata. Il coach della Tezenis ha parlato di “una situazione di emergenza oltre che per la partita anche per gli allenamenti, come dico da tempo”.
Non ci vuole molto per capire che il tecnico sollecita “da tempo” un innesto per alzare la competitività (a cominciare dagli allenamenti) e aumentare le rotazioni, un’opinione in divergenza con la società che non ritiene che sul mercato ci siano giocatori per i quali vale la pena operare con un movimento. E a questo punto della stagione (i trasferimenti degli italiani si chiuderanno il 28 febbraio) non ha nemmeno più senso cercare un inserimento.
C’era l’ipotesi di rinunciare a Chikoko per ingaggiare un play americano e cercare un lungo italiano, che però non si trova. E sulle disgrazie della Mens Sana non si può far conto, dopo tutto Siena ha vinto ancora ed è terza in classifica, a due punti dal secondo posto.
Il problema è che il calendario non aiuta. Contro Brescia capitan Boscagin (forse) andrà in panchina a fare da “feticcio” motivatore; poi ci saranno le trasferte a Treviglio e Mantova. Sempre senza Spanghero.
E il ritornello ormai infinito che conta arrivare in forma ai playoff sembra ormai l’unico appiglio a cui si aggrappa la Tezenis.

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