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CIAO PERICLE

Non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese (J.F. Kennedy)

Nomen omen, dicevano i latini, ma non sempre il destino è insito nel nome di ciascuno di noi. Penso ad esempio all’amico Pericle Manarini, storico dirigente addetto al tavolo della Scaligera Basket, che se n’è andato nel sonno all’alba di un triste lunedì d’inizio luglio.
Uomo buono e mite, era certamente distante dal generale ateniese cui doveva il nome. Però ha sempre saputo farsi rispettare e benvolere, passando attraverso gm e ds di personalità più o meno forti e soprattutto attraverso campionati esaltanti e altri decisamente bui.
Quando la Sanzeno di Giuseppe Vicenzi giocava il derby con San Bonifacio in C2 lui era al suo posto di comando, nell’angolo del tavolo sul lato opposto della panchina; come c’era nella finale di Coppa Korac con la Stella Rossa in un Palaolimpia gremito, nelle semifinali scudetto o all’indimenticabile esibizione Glaxo-Stefanel con le stelle della Nba Scottie Pippen e Charles Barkley. Sempre disponibile, mosso dalla grande passione che lo ha accompagnato per più di trent’anni e per 609 partite.
E’ noto che i successi di una società sportiva si costruiscono dal basso, grazie al contributo di chi lavora dietro le quinte, senza mai chiedere qualcosa in cambio. Si chiama passione, amore per lo sport, per il nostro grande basket. E sublima lo spirito kennedyano ci cosa ognuno di noi può fare per la collettività, senza dover sempre chiedere che cosa gli altri possono fare per lui o per il prossimo.
A Pericle devo un po’ di partite quando il figlio Pietro giocava nelle giovanili, le chiacchierate in quegli anni quando andavo a trovarlo in Comapre o all’Autostrada, i ritagli di giornale delle stagioni della Citrosil che lui conservava in perfetto ordine, numerati con la sua bella calligrafia da geometra. Un giorno mi consegnò tutto il malloppo: “Tienili tu, a te saranno sicuramente più utili”.
L’ultimo sorriso, dopo che il cuore lo aveva già messo in crisi, gli era scappato quando la sua Cremonese aveva completato l’incredibile rimonta sull’Alessandria. Purtroppo non potrà più regalare i suoi timidi sorrisi alla sua bella famiglia. Ti sia lieve la terra e risposa in pace, amico mio.

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