Torna al blog

SANT’AGOSTINO E I PRODOTTI CINESI

Dai giocattoli per bambini ai “giocattoli” per adulti. L’ultimo sequestro di prodotti cinesi ha offerto questa novità: marchingegni hard per giochi erotici.
A Padova c’è l’Ingross della mercanzia prodotta in Cine che da qui viene distribuita in tutto il Veneto. Gli interventi, i sequestri, della Guardia di finanza sono all’ordine del giorno. I finanzieri fanno il loro dovere perchè – secondo la normativa vigente nel nostro Paese – sono prodotti fuori legge, contraffatti e pericolosi per la salute.
Tuttavia è inevitabile pensare a Sant’Agostino che si illudeva di svuotare il mare con il secchiello. Possono i sequestri stroncare un mercato di queste dimensioni? Mercato che prospera sulla concorrenza di prezzi molto più bassi. Difficile crederlo. Anzitutto, se sequestro deve essere, dovrebbe avvenire non dentro il territorio nazionale ma al confine: dormono forse le autorità portuali dove ogni giorno sbarcano centinaia di container provenienti dalla Cina? Dormono o sono indotti a dormire?…
Ma il secchiello non basta né per le merci né per gli uomini. Anche l’America ha rinunciato a illudersi di fermare la clandestinità con i rimpatri: ben che vada ne rimpatri dieci e ne arrivano altri mille. (Il che non toglie che il clandestino che delinque vada perseguito con il massimo rigore). Non si cava il ragno dal buco, non si svuota il mare col secchiello.
Sia per le merci che per gli uomini servono misure strutturali che vadano oltre la pura repressione. Parlando di merci ci vuole un diverso accordo internazionale con la Cina; ragionevole, basato sulla reciprocità, e che non si illuda di impedire la libera circolazione.
La giustificazione di certe nostre misure protezioniste fa francamente ridere: ci vuol tutta per credere che il giocattolo cinese faccia venire il cancro al bambino che dovesse metterlo in bocca…
Abbiamo calcolato il pericolo delle ritorsioni? Di una Cina che decida di chiudere il suo enorme mercato ai nostri prodotti? Quando il nostro Paese può sopravvivere e tornare a crescere solo rilanciando l’export.
Una problematica globale che non stiamo affrontando. E intanto continuiamo a mettere il secchiello in mano ai Sant’Agostino in divisa come se potessero risolvere loro la questione.

55 commenti - 8.114 visite Commenta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

code