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SALVAGENTE CONTRO I RAPINATORI

Il record di rapine forse l’abbiamo e forse no: 39.236 nel 2015, scrive Repubblica; ma manca il raffronto con altri Paesi europei. In compenso Repubblica non ha dubbi che vantiamo il record delle scarcerazioni: un rapinatore su due dopo un anno torna libero.
Record tanto più clamoroso tenendo presente che solo il 25,5% dei rapinatori vengono individuati! Quindi tre su quattro nemmeno vanno in cella; del restante 25% uno su due sono fuori dalla cella dopo un anno.
Velo pietoso sui semplici ladri: solo il 4,6% degli autori di furti vengono individuati. E non si sa se e quanti di loro e quanti giorni passino in carcere. Per oltre il 95% garanzia totale di impunità…
Il sintesi: è crollata la diga che garantiva la sicurezza ai cittadini. I delinquenti scorrazzano ed agiscono indisturbati nel nostro Paese.
Oltre al danno la farsa. Il parlamento in questi giorni, invece che impegnarsi a riparare la diga e fermare l’alluvione, sta discutendo sulla qualità del salvagente: gonfiabile o di sughero?
Mi riferisco al duro confronto in atto su se e come riformare le norme che regolano la legittima difesa…Ennesima attenzione alla pagliuzza, per ignorare la trave.
Finché l’87% dei rapinatori e il 95% dei ladri agisce impunito, nemmeno se distribuisci un kalashnikov ad ogni cittadino, con la licenza di uccidere, puoi garantire la sicurezza.
La polemica divampa anche su Repubblica dopo l’uccisione del barista nel bolognese. Il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, concorda che “manca la certezza della pena” e precisa che “le leggi le fa il parlamento, noi magistrati ci limitiamo ad applicarle”. Magari con un eccesso di discrezionalità, aggiungo.
Ma non c’è dubbio che solo il parlamento, solo il legislatore, può ricostruire la diga. Purché la smetta di trastullarsi con il salvagente…

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