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IL MARTIRIO DEGLI OCCIDENTALI

Di fronte all’ennesima strage dei terroristi islamici a Barcellona, ho pensato alle nostre città la notte di Ferragosto: centinaia di uomini dei reparti di sicurezza mobilitati, controlli a tappeto; le gru a collocare i new jersey di cemento per impedire l’accesso ai veicoli nelle piazze dove migliaia e migliaia di persone guardavano i fuochi d’artificio.
Tutto perfetto, sicurezza garantita. Tutto uno spreco inutile di uomini e di risorse. Immagino che anche a Barcellona ci sia stata la notte dei fuochi, con misure analoghe. E i terroristi cosa hanno fatto? Hanno aspettato un paio di giorni per poi piombare col furgone sulle Ramblas.
E noi che facciamo? Mettiamo i new jersey stabili all’ingresso del listòn di Verona e di Padova? Schieriamo reparti di sicurezza in pianta stabile dovunque e per qualunque motivo si raduni una folla? Prendiamo atto che è inutile: perché questi fanatici possono colpire ovunque nello spazio e nel tempo, pronti a morire per conquistarsi il loro paradiso.
Serve, se mai, l’opera dell’intelligence capace di individuare i potenziali terroristi ed espellerli prima che colpiscano. Sperando che la magistratura consenta, che le espulsioni sia davvero effettuate e che non ritornino qui nel corso di qualche giorno…
Servirebbe anche alzare qualche muretto, Francesco permettendo…Invece che continuare con la sciagurata predicazione dei ponti da gettare comunque e a chiunque…
Stiamo tornando all’origine del cristianesimo, ai martiri che venivano trucidati solo perché cristiani.
Difficile pensare che i poveri morti sulle Ramblas fossero praticanti e fedeli devoti. Ma erano occidentali, praticavano uno stile di vita “peccaminoso” e intollerabile per i fanatici dell’Islam. La nuova stagione è quella dei martiri occidentali.

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