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AD UN PASSO DAL FALLIMENTO

L’altro ieri sono andata a Schio alla ricerca di Marcello Cestaro che doveva partecipare ad un convegno sullo sport e l’impresa.

In moltissimi me l’avevate chiesto: “Martina, chiama Cestaro e chiedigli come stanno le cose, a te darà ascolto, con te parlerà”. E io stessa volevo guardarlo negli occhi e sentire cosa aveva da dire sulla crisi nera del nostro Padova. Per mesi ho provato a contattarlo al telefono senza successo (e non sono certo stata l’unica!). E allora ho pensato che era arrivato il momento di passare all’azione, di presentarmi di persona laddove sapevo che l’avrei trovato. E mi sono appunto recata a Schio.

Le impressioni che ho ricavato sono le seguenti:

1) Mi sento di dire con profonda convinzione che l’uomo sta soffrendo e anche molto per le sorti del Padova. E non solo perché la sua azienda è stata tirata in mezzo nell’inchiesta del pm Roberti e della Guardia di Finanza. Se qualche “pastroccio”, per dirla alla veneta, è stato fatto ai tempi della cessione, non credo sia passato direttamente per le sue mani e la sua volontà. Anche perché stiamo sempre parlando di un uomo che in 10 anni di presidenza ha tirato fuori qualcosa come 80 milioni di euro per il Padova. Mi rifiuto di pensare che, all’ultimo atto, abbia volontariamente deciso di rovinare la società.

2) Dalle parole che ha usato (“I soldi per anticipare la sponsorizzazione non ce li ho”, “La mia azienda ha bisogno di ossigeno”, “La mia azienda non se la passa bene, inutile nasconderlo, negli ultimi due anni son cambiate tante cose”) si capisce chiaramente che la Unicomm non scoppia di salute.

3) Credo sempre meno alla storia che una cordata di imprenditori padovani arriverà a dare una mano a Penocchio o a sostituirlo. Quindi Cestaro, anche se ha detto chiaramente no all’anticipo, rimane oggettivamente l’ultima speranza che la situazione possa risolversi per il meglio.

Alla luce di quanto detto, cosa posso concludere se non che siamo ad un passo dal fallimento?

 

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