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LEZIONE IMPARATA (E ALLA SVELTA)

Il bello del Padova di quest’anno (e, va detto, del suo allenatore) è che non gli ci vogliono duecento partite per imparare la lezione di una sconfitta. Che non si incaponisce sui suoi errori spacciandoli per episodi negativi. Che non si intestardisce a voler ripercorrere una strada che ha portato ad una brutta figura per dimostrare chissà che cosa a sè stesso o ai tifosi.

A Perugia Andrea Mandorlini ha provato a schierare la formazione con un inedito 3-5-2 perché gli sembrava il modulo più adatto per contenere il Perugia, messo in campo in maniera esattamente speculare. E’ andata male. Non tanto per il 3-0 che alla fine è stato pure un risultato un po’ bugiardo, ma per il fatto che il Padova ha fatto fatica a creare occasioni e, una volta subito il vantaggio dei padroni di casa, non è stato più in grado di reagire accartocciandosi su sè stesso. Bene: contro il Matelica l’allenatore ci ha messo meno di un secondo a tornare all’antico e dunque al 4-3-3, restituendo ai giocatori le loro certezze e alla squadra il bel gioco al quale ci aveva abituato fino alla vittoria interna contro la Virtus Verona.

Risultato: è arrivato un rotondo 3-0 che ha, almeno per il momento, cancellato la battuta d’arresto di Perugia e restituito ai padovani il primato in solitaria. Non c’era miglior via per dimostrare che la lezione umbra era stata capita, metabolizzata e trasformata nella giusta rabbia per reagire e tornare al successo.

C’è però da aggiungere che il tanto vituperato 3-5-2 di Perugia oggi è stato “ripescato” a gara in corso e non è andata affatto male. Anzi. Con un vantaggio di due reti già in saccoccia, è stato utile a mettere lì il Matelica approfittando poi degli spazi lasciati dall’avversario per punirlo in contropiede (come è stato in occasione del terzo gol di Buglio). Quindi la lezione imparata è stata doppia: cioè in un sol colpo si è capito che un modulo diverso dal 4-3-3, che resta il migliore nel quale si esprimono i giocatori del Padova, è possibile. Ma magari a partita in corso e non dall’inizio. O magari con interpreti diversi rispetto a quelli dell’undici titolare (come è stato oggi quando Mandorlini si è visto costretto a mettere mano alla squadra pesantemente per gli infortuni a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro sia di Gasbarro che di Kresic e per la necessità di togliere qualche elemento per farlo rifiatare).

Il Padova (e Mandorlini) sono dunque stati bravi a voltare pagina in fretta e a riprendere il cammino di sempre. Con lucidità e tempestività. La serie C è impietosa: non ti dà il tempo di sbagliare due volte che sei già sotto. Imparare subito la lezione è stato importantissimo. Fondamentale per mettere un punto e andare a capo. Per ricominciare a volare e a vincere.

 

7 commenti - 1,755 visite Commenta

Tifoso a 1/2

Ottimo, siamo rientrati. Il Mandorlo due partite di seguito non le canna e ha riportato la squadra subito in tensione. Questo aspetto sarà fondamentale l’anno prossimo che saremo in B. Mettiamo alla frusta i Leoni e manteniamo la velocità di crociera, è ora di fare aria dietro

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fabio.pd

ieri la squadra ha dimostrato quello che vale….ogni azione poteva essere un gol. Rammarico per quello accaduto a Perugia: spero di essere allo stadio nella partita di ritorno.

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Patrick

Chapeau alla prestazione di ieri.
Alla faccia degli “ambiziosi” Sauz e La Coste…mi viene quasi da ridere….
Saper criticare è fondamentale.
Se poi qui c’è ancora qualcuno che agisce come il povero Barile che ieri sera passava il tempo nel sottolineare le 3 occasione del Matelica che potevano cambiare gli equilibri davanti ad un match stradominato dal Biancoscudo, cosa vuoi aggiungere…..
Questa citta’, temo, non cambiera’ mai: BORDERLINE per sempre.
Giudizi affrettati, senza voglia e modo di aspettare, in nome di una presunta ambizione superiore al resto della tifoseria.
Noi ci teniamo di piu’ perche rompiamo i coglioni a caso.
Comico, surreale, tenero…
In questa stagione si potrebbero gia’ citare il giudizio morale dei media dopo le le prime due giornate, poi sul caso Mandorlini padre – figlio e relativa convivenza devastante per lo spogliatoio o sul modulo di Perugia della settimana scorsa.
Questa spocchia che comprende numerosi personaggi del settore mediatico e molti tifosi rappresenta la summa di un cancro da estirpare da questa piazza. Ci si riuscira’ ? Ne dubito….
D’ altra parte abbiamo quel mausoleo nel deserto come l’ Euganeo , perfetta rappresentazione della nostra atavica incompetenza, spocchia e poca lungimiranza nel tempo. Imparate a volare basso e mantenere umilta’.
Il che non significa non essere ambiziosi e credere nei propri colori.
Mandorlini su questo ha solo da insegnarci. Comunque vada quest’ anno o tra 6 giorni a Salo’.

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L'altro Stefano

Che il modulo 4-3-3 sia per ora il più funzionale, produttivo e congeniale pare evidente. Ma dunque il dubbio tecnico che mi viene è: se viene un mal di pancia a Jelenic o Bifulco, praticamente gli unici due esterni d’attacco veri che abbiamo in rosa,
che facciamo? Vedo molti rischi potenziali ad insistere su questo modulo avendo solo loro due in organico. Al contrario abbiamo sei (6!) attaccanti centrali, tutti doppioni al netto di alcune caratteristiche diverse: Nicastro, Paponi, Beretta, Jefferson, Santini, Soleri. Pensare ad allenare un modulo che preveda 2 attaccanti centrali appare una necessità, e dunque appunto 3-5-2 o al limite 4-3-1-2 con Ronaldo trequartista. Secondo voi?

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