4 punti persi. Non c’è altro modo per definire i due pareggi consecutivi del Padova contro Pro Patria e Pro Sesto. Due risultati di parità maturati attraverso il medesimo copione: i biancoscudati hanno in mano la partita, i biancoscudati vanno in vantaggio per primi, i biancoscudati contribuiscono con il loro atteggiamento non abbastanza “testardo” a far sì che l’avversario realizzi l’1-1. In tutte le considerazioni del caso il soggetto è lo stesso, “i biancoscudati” appunto, perché sono loro che hanno fatto e disfatto, creato molto e segnato per primi ma senza chiudere la partita, concesso all’avversario il modo e lo spazio per rimettere la gara in equilibrio.
Questo il dato di fatto, condiviso appieno, con espressione decisamente accigliata, da mister Torrente al termine della sfida del “Breda”. Normale, di più legittimo, che l’allenatore sia arrabbiato. E’ da settimane che va ripetendo come un mantra ai suoi ragazzi che, per uscire dalle fiamme di questa infame categoria, ci vogliono intensità, aggressività e capacità di soffrire dal primo minuto al 95′. Che la palla ad un certo punto della gara va letteralmente nascosta all’avversario. Che bisogna saper gestire, con maturità, senza dare alla squadra che si ha di fronte il benché minimo barlume di speranza di trovare uno spazio nelle proprie maglie difensive. Ed eccola allora qui la seconda parola chiave della stagione: quella maturità che Donnarumma e compagni hanno dimostrato di non aver ancora raggiunto appieno nell’atteggiamento mostrato in queste ultime due partite.
Si tratta del secondo tassello fondamentale che deve andare a braccetto con l’umiltà, elemento che la squadra ha saputo far proprio fin dall’inizio del ritiro e che le ha permesso di iniziare col piede giusto questa stagione. Umiltà che ha portato alla costruzione di un gruppo solido e motivato di ragazzi propensi al sacrificio e alla corsa in più per il compagno e pervasi dall’ambizioso obiettivo di mettersi in mostra riportando il Biancoscudo in un campionato più consono al suo glorioso blasone.
La base di partenza è molto solida, davvero. Ma lo scoglio dell’immaturità va superato al più presto, per evitare di lasciare per strada punti che potrebbero (la storia biancoscudata insegna) rivelarsi decisivi nel rush finale.
Nel frattempo però, va sottolineato, il Padova è primo in classifica da solo ed è l’unica squadra del girone A ad essere ancora imbattuta. Quindi guai ad abbattersi ora. La negatività è l’unico elemento che non dovrà mai insinuarsi in questa rosa e nell’ambiente che la circonda. Quella sì che farebbe più danni della grandine, tirando verso il basso anziché verso l’alto ogni miglior proposito del campionato.