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FANALINO DI CODA

Cari lettori, trattandosi di ”Cronache Kenyane” avrei dovuto fare almeno un cenno alla storia recente (15 anni) di questo paese, come il dominio tirannico e megalomaniaco di Arap Moi per oltre vent’anni, il suo forzato ritiro (pressioni internazionali-n.d.g.), le brevi speranze per l’elezione di Moi Kibaki, professore d’economia stimato a livello europeo, presentatosi come ”campione della lotta alla corruzione” (nel 2003!).
Avrei dovuto accennare alla commissione d’inchiesta internazionale, sotto la pressione della Gran Bretagna (2005/2006) che porto’ alla ”decimazione” di meta’ dei ministry per PALESE corruzione.
Dei DUEMILA morti nel conflitto post-elettorale del 2007 ho gia’ scritto ampiamente l’anno scorso , della affannosa ricerca di trovare ospitalita’ parentale nei propri village d’origine per fuggire dalle grandi citta’ in previsione delle prossime elezioni del 7 Agosto, ho gia’ fatto cenno (ma badate che e’ un DATO disperante).
Oggi cambio registro e lo focalizzo su una cosa apparentemente poco rilevante, ma non lo e’ dal momento che per numero di morti accertate supera quello della malaria.
Parto da quella che puo’ apparirire una cosa ”curiosa” che notai nel 1991 e che continua ancora oggi.
Percorrevo di sera la strada che da Watamu porta a Malindi dove volevo tentare la fortuna al Casino’.
Solo chi resta chiuso nei propri resort non conosce il BUIO d’Africa nelle sere e notti nelle quali non c’e’ la luna piena: e’ affascinante ed inquietante nello stesso tempo, se chiudi ed apri gli occhi hai una sensazione ”placentare”, la paura puo’arrivare solo da un rumore sconosciuto, anche se non ti trovi nella jungle e puoi sentire lo strisciare di un serpente.
”Apri I fari John!”, grido al driver del taxi alle mie spalle, e vedo a pochi metri da me un grosso serpente che attraversa la strada per rituffarsi nella foresta.
”E’ innucuo” mi tranquillizza John ”ma adesso sali perche’ dove ci sono quelli non si si puo’ escludere che ci sia qualche Mamba Verde (velenosissimo e ”nervoso” se disturbato)”.
Percorsi alcuni chilometri vedo un grosso ramo pieno di foglie sul bordo della strada, dopo una ventina di metri un ramo piu’ piccolo e il taxi rallenta: ”…c’e’ un incidente mi dice John…”.
Infatti dopo una cinquantina di metri vediamo un piccolo autocarro con due gomme bucate, appoggiato sui mozzi.
L’autista lo supera rallentando e via verso Malindi.
Cos’erano quei rami distanziati?
”Elementare Watson!”, erano il loro artigianale triangolo d’avviso di incidente.
Era il 1991.
Voi penserete che in venticinque anni la COSA sia cambiata.
Nisba.
In una decina d’incidenti che ho visto in questi anni, di triangoli regolamentari ne ho visti DUE, il resto ancora e sempre ramaglia e il buio d’Africa non e’ cambiato.
L’illuminazione pubblica (…) a quello che mi risulta si vede solo sul Nyali Bridge, che collega l’isola di Mombasa (si’ Mombasa e’un’isola) alla terraferma, invece per andare a Sud (verso la Tanzania) c’e’ un servizio di traghetti.
Anche la Moi (il tiranno) Avenue, la grande arteria che passa per il centro di Mombasa ha l’illuminazione pubblica.
Veniamo ai due ”focus” di questo lungo (e ultimo) Topic.
PRIMO ”FOCUS”
Chi parte dal proprio resort per andare al Moi (il tiranno) Airport viaggia normalmente in comodi bus-navetta e non fa quasi mai caso al percorso, chiacchera o e’ appisolato.
Io no, ho sempre gli occhi sbarrati verso la strada per tutto il tempo, nonostante il fatto che non bado a spese per avere un buon taxi e un buon driver.
Perche’?
Beh ho visto cose che voi umani…
Tipo: camion con rimorchio che delle normali 6/8 luci di segnalazione, ne ha…ZERO!
Talora una, per non dire delle frecce direzionali o luci di stop, autentici optionals per la stragrande maggioranza dei veicoli da lunghe distanze di questo paese.
E la polizia, la polizia che fa?
Ammesso, ma non concesso, che a tarda sera/notte ci sia, e che riesca ad intercettarli, dipende da quanto l’autista e’ disponibile a spendere per la ”SODA” (che sarebbe una bevanda), ma che qui, da decenni, ha assunto un significato facilmente intuibile.
Tralascio che l’unica strada che collega Mombasa a Nairobi (600Km.), percorsa da veicoli di ogni tipo, in quelle condizioni, dovendo attraversare l’enorme Tsavo Park (paradise kenyano per I safari), impatti con regolare frequenza elefanti o mandrie di zebre.
Dell’impatto con altri veicoli vi rimando al numero di morti che ho citato all’inizio.
SECONDO ”FOCUS”
Poiche’ I morti dovuti a quanto sopra non sono sembrati sufficienti, La Suprema Corte ha emesso una sentenza carina liberando un paio di detenuti per GRAVE stato di ubriachezza alla guida, comprovata dal ”blow acool test”, perche’ l’arresto non e’ previsto dal TRAFFIC ACT (Codice della Strada), invitando nel contempo la polizia stradale urbana ed extra urbana di occuparsi (disarmata…) del controllo di altri crimini ”piu’ importanti”.
Un ennesimo esempio di follia e di distacco di quell’importante organismo giuridico dalla realta’ del loro paese.
In fin dei conti I morti per incidenti stradali NON vengono CONTEGGIATI nelle statistiche della mortalita’ criminale.
Cosi’ l’apparenza di paese, tutto sommato, ”sicuro” e’ salva.
Mungu proteggi I kenyani!

Hi guys…

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