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Tra il NUDO integrale e il BURQA

Tra il 1974 e il1976 feci la mia prima esperienza nudista con la mia prima povera e bellissima moglie.
Eravamo in Istria e precisamente a Pola.
Hotel come enormi alveari e litorale sassoso, con troppa gente.
Stanchi morti prenotammo, ma dopo due notti non ci sembrava d’essere in ferie.
Noi amavamo le rocce che si proiettano in mare e dal quarto piano ne vedevamo di bellissime in lontananza con turisti sparsi in larghi spiazzi.
Data la disdetta all’hotel ci avviammo in auto verso quelle rocce a meno di dieci kilometri da dove ci trovavamo.
Arrivati sul posto la “sorpresina” ci colse impreparati: sbarre per entrare in quanto si trattava di un villaggio per nudisti: il Nudo Camp Kazela.
Mezzora di conciliabolo in auto fatto di:”…tu cosa dici? no dimmi tu…, ma la cosa ti imbarazza? TEORICAMENTE no, poi hai visto mai…”.
Dopo il tira e molla decido per il “tentiamo e se mai ce ne andiamo in giro e chissenefrega del mare”.
Due splendide settimane in una villetta prefabbricata con tutti comforts.
Unica disposizione (non vincolante) pantaloncini al supermercato e alla cena.
Non aprirò certo una menata di dibattito per sapere se quella fosse una conquista libertaria o un ritorno alla preistoria.
Sta di fatto che su un migliaio di ospiti, gli italiani erano in DUE: mia moglie ed io.
Ho letto di sfuggita il “bailamme” sulla velatura nelle spiagge francesi e quella che si sta aprendo anche da noi.
Sono ormai 25 anni che frequento il Kenya e talora la Tanzania.
Beh gli abbigliamenti sono misti, c’è chi porta il costume da bagno e chi l’abaya (generalmente a viso scoperto in quanto donne sposate).
In Kenya molti niqab, qualche abaya, qualche chador, nessun BURQA (credo sia vietato, mi informerò).
Il mio pensiero per quanto riguarda l’Europa è di un’infantile semplicità.
In nessun LUOGO PUBBLICO (!) deve essere concessa l’impossibilità di verificare l’identità della persona. Nessuno sul territorio europeo può entrare in un locale col passamontagna o il casco integrale, e neanche camminate per strada così conciati.
Tralascio di aver visto entrare in Via Montenapoleone (Milano), nelle più costose gioiellerie, donne musulmane (con guardie del corpo) completamente velate.
Avevo un tot di costumi da bagno tipo slip: in Kenya non sono vietati, ma mi sono “autocensurato” per decenza.
Ho un sacco di bermuda al ginocchio, comprati in Kenya per qualche Euro, ma anche quelli, per decenza di una panza che non mi permette di chiuderli, li copro con un kikoi (da voi pareo), che allacciato SOLO in un certo modo (dove sono diventato un “maestro”) è per gli uomini, mentre le donne lo allacciano rigorosamente sul fianco.
Le regole (?) europee vanno rispettate da chi si vuol fermare anche temporaneamente.
Altrimenti… Altrimenti…
Che tristezza trovarsi su certi marginali argomenti nei culi di sacco (culs de sac).

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