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IL PAGELLONE VERONA-FOGGIA

SILVESTRI 8 Per lui almeno tre miracoli, di cui uno su Kragl e un altro su Galano. Spalle larghe e sguardo imperturbabile, si è scrollato di dosso quanto di brutto aveva fatto vedere nelle ultime gare e ha dimostrato di essere una delle poche certezze di questa squadra così fragile.

ALMICI 5.5 Buttato nella mischia per la squalifica di Faraoni, fatica a trovare il ritmo e sbaglia tantissimo, soprattutto quando il Verona prova a costruire. Si becca il giallo già nei primi minuti. Se ne becca un altro sul finire della partita, per un rosso che gli spalanca le porte dello spogliatoio.

DAWIDOWICZ 5 Lento, lentissimo, quasi fermo. E’ lui a tenere imperdonabilmente in gioco Iemmello nell’azione che porterà al vantaggio del Foggia. Ma al di là dell’episodio, non è mai sicuro di sé stesso e non è in grado di dare sicurezza a tutto il reparto difensivo. E’ costretto a giocare d’anticipo. Altrimenti sono dolori.

EMPEREUR 6 E’ vero, c’è lui su Iemmello in occasione del gol e lo marca tutt’altro che da mastino incarognito. Ma la frittata è mezza fatta per l’errore di Dawidowicz. In generale a me non è dispiaciuto e, per posizione e capacità di recuperare eventuali sbavature, ha detto la sua. Poi, ovvio, non è che stiamo parlando di Beckenbauer.

VITALE 5.5 Nel finale, con un rilancio a capocchia in area di rigore, rischia di distruggere quanto fatto con fatica da questo Verona. Tantissimi i cross sbagliati, da uno che sembra giocare con paura, incapace ancora di lasciare libere le gambe e soprattutto la testa.

ZACCAGNI 6- Lo smalto non è quello dei giorni migliori e se fino a qualche mese fa era l’unico a salvarsi veramente con Silvestri, ora le cose vanno diversamente. Perde una miriade di palloni, che però spreca cercando di costruire qualcosa in avanti. Credo che sia comunque imprescindibile per questa squadra, perché dai suoi piedi ti aspetti sempre che possa arrivare qualcosa. Ora di tempo per aspettare non ce n’è più però, eh.

GUSTAFSON 5.5 Fare peggio di Cittadella era francamente troppo. Ma anche quello visto oggi non ha dato grandissime indicazioni. La sensazione, ancora una volta, è che sia la condizione fisica a mancargli e questo preoccupa più del resto perché siamo al momento clou della stagione. O ci sei, o è meglio che fai di tutto per ritrovarti, al più presto.

HENDERSON 6- La mette sulla fisicità, che certo non gli manca. E’ furbo perché tende qualche tranello ai foggiani, mettendo sui rossoneri tanta pressione psicologica. Difende la posizione e dialoga bene con Laribi in avanti. Esce senza più benzina nelle gambe.

MATOS 5 Un bel tiro a giro, che sfiora l’incrocio alla sinistra di Leali. Per il resto, un errore dietro l’altro, cross sbilenchi, controlli facili facili sbagliati goffamente, corsa un po’ senza logica. Il Verona ha bisogno del miglior Matos per questo rusch finale. Occorre trovarlo subito. C’è anche l’opzione “Chi l’ha visto?”.

DI CARMINE 7.5 Un eurogol e un rigore sotto quella Curva Sud che per tutta la stagione è stato il suo peso, non il suo slancio. Ha gli occhi gentili, Di Carmine, forse troppo per un palcoscenico come questo. Gli manca “l’ignoranza” per buttarsi alle spalle critiche, insulti e 4 in pagella. Ma visto che, come dice Rocky Balboa: “non è finita finché non è finita”, magari la sua stagione può prendere una nuova piega. Alla buonora eh…

LARIBI 6.5 Per lui un finale di campionato in crescendo. Fin da subito fa vedere di essere tirato a lucido e di stare bene soprattutto fisicamente, cosa che non si può dire per tutti i suoi compagni. Mette spesso in difficoltà i difensori del Foggia e prova a rendersi pericoloso sottoporta. Deve credere di più in ciò che fa. Allora potrà davvero dire la sua fino alla fine. Bravo Karim.

LEE 5.5 Entra nei minuti finali quando il Foggia si riversa disperato alla ricerca del pareggio e gli spazi lasciati dai pugliesi dovrebbero essere la sua cifra. Invece, manco per niente. Corre a destra e sinistra senza logica, perdendo quei pochi pallone che riesce a toccare. Non sarà mai un fenomeno, come detto da qualcuno. Ma almeno un discreto pedatore, sarebbe anche lecito aspettarselo.

COLOMBATTO 6 Prende il posto di Henderson e lo spirito è quello giusto, quello che ci aveva fatto vedere a inizio stagione. Su un rimpallo prende d’anticipo Martinelli che lo stende. Rigore netto come una casa, che Di Carmine è freddo a trasformare.

BIANCHETTI s.v.

AGLIETTI 6 Doveva portare il Verona ai play off e questo è riuscito a farlo. Costretto a lavorare sulle macerie lasciate da Grosso, per ora, non ha potuto più di tanto. Ma il tempo può essere dalla sua parte, visto che il sempre più probabile slittamento della post season potrebbe dargli più giorni per lavorare con la squadra e ricostruirla anche psicologicamente. Sicuramente l’empatia l’ha portata. Stato dell’animo assolutamente sconosciuto a chi lo ha preceduto. Ma con la sola empatia non si va in serie A. Servono idee.

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