Torna al blog

IL PAGELLONE DI PESCARA-VERONA

SILVESTRI 6 Nulla può sul gol di Sottil: se lo trova davanti e soccombe. In realtà, durante gli altri ottantacinque minuti di partita non è chiamato a fare gli straordinari, grazie ad un Pescara che dopo averla sbloccata si guarda bene dall’affondare i colpi. Se la cava con l’ordinaria amministrazione, facendosi trovare al posto giusto, nel momento giusto.

BIANCHETTI 5 Sempre relegato a terzino destro, parte bene mettendo una pezza su un’imbucata dei ragazzi di Pillon che vanno vicino al gol, nei primi minuti. Ma si perde clamorosamente Sottil, al 6°, che in solitaria si invola verso la porta del Verona e batte Silvestri. Non si riprende più e va spesso in difficoltà, in tante occasioni anticipato dagli avversari. Finisce la partita in quello che, è bene ricordarlo, è il suo ruolo naturale: centrale E anche lì ci sarebbe qualcosa da ridire oggi.

MARRONE 5.5 Lo si vede in più di un’occasione parlare con i compagni di reparto con fare interrogativo. Ancora qualche incertezza, soprattutto dopo un paio di rilanci avventati. Fortunatamente dopo il vantaggio, il Pescara rinuncia ad attaccare e quindi i danni vengono parzialmente limitati.

DAWIDOWICZ 6 Più autoritario rispetto alle ultime prestazione un po’ così. Qualche chiusura degna di nota, anche se forse qualcosina in più poteva farla in occasione del vantaggio pescarese. Per esigenze tattiche gioca l’ultimo spezzone a centrocampo, cercando di dare un po’ di peso ad un reparto alquanto leggerino.

VITALE 5.5 Al 10° ha sul sinistro un’occasione ghiotta per rimettere il Verona in linea di galleggiamento, ma il tiro è da dimenticare. Meglio in fase di spinta che di contenimento e infatti da un suo bel cross arriva il gol del pareggio. Faraoni ringrazia.

DANZI 5 Soffre dannatamente la fisicità del centrocampo pescarese e non riesce mai a trovare ritmo e spunto. Non è facile per lui, in un momento delicato per il Verona, trovare fiducia e aiutare i compagni a venire fuori da una situazione scomodissima. Si limita al giropalla. Il solito giropalla, soprattutto nel primo tempo, a due all’ora del Verona.

GUSTAFSON 5 Poca roba, onestamente. Non ricordo grandi giocate e grandi imbeccate verso i suoi attaccanti. Ricordo invece un tiraccio al 34°. Soffre gli omologhi di casa che sembrano avere più corsa e voglia di arrivare per primi sul pallone.

ZACCAGNI 5.5 Entra nelle azioni più pericolose (?) del Verona e dimostra, come nelle giornate migliori, capacità di inserimento e vivacità nella corsa. Sbaglia però un’ottima occasione in area di rigore, che avrebbe riaperto molto prima la partita. Viene sostituito per fare spazio a Faraoni, e sembra non gradire quella che ormai sta diventando una consuetudine nel copione strategico di Grosso.

MATOS 5 Le premesse della sua partita fanno pensare a 90 minuti da protagonista. Pronti e via e ha sul destro un bel pallone servito da Zaccagni, ma è bravo Fiorillo a mettere in angolo. Imperdonabile, però, l’errore “calloniano”, solo davanti alla porta del Pescara, al 48°. Il classico gol più facile da segnare che da sbagliare. Evidentemente deve ancora ritrovarsi dopo l’infortunio che lo ha costretto ai box parecchie settimane.

TUPTA 5 In una partita per gente scafata, dimostra tutta la sua giovane età non riuscendo a portare sulle spalle il peso dell’attacco. La sua colpa principale è non riuscire a dare ai compagni il classico riferimento centrale, ostinandosi in alcune circostanze a giocare un po’ da solo. Anche lui si mangia un gol non così proibitivo da mettere dentro.

DI GAUDIO 5 E’ protagonista, al 10°, di una bella triangolazione in area del Pescara con Tupta. Prova il tiro a giro, ma ne esce una mezza “telefonata” per Fiorillo. Da lì doveva assolutamente fare meglio. Poi tanta buona volontà, ma la concretezza è un’altra cosa. Si becca il giallo per una simulazione in area che invece per lui era rigore. Vallo a spiegare al signor Abbattista. Lascia il posto a Lee.

FARAONI 6.5 Per qualcuno sarà il lampo di genio di Grosso, visto che entra in campo e segna subito. Io mi domando, invece, perché sia rimasto in panchina per settanta minuti uno di quelli più positivi in questo Verona. Non deve essere certo lui a rispondere. Oltre al gol, tanta corsa e voglia di ribaltare la partita. Pare ispirato in fase offensiva ma viene costretto dall’allenatore a finire la gara da terzino destro. Che, è vero, sarebbe il suo ruolo. Quasi mai fatto però in gialloblù.

PAZZINI 6- Sarà il nome, sarà quello che volete, fatto sta che quando entra in campo, i difensori del Pescara sembrano un attimo intimorirsi. E ne hanno i motivi, visto che dal suo piede passa un gran bel pallone che avrebbe probabilmente messo ko i padroni di casa. Forse gli rimbalza male e non riesce a centrare la porta. Però lotta, come sempre.

LEE s.v.

GROSSO 5 Riesce a risolvere lo stucchevole dualismo tra Pazzini e Di Carmine mettendo in campo dal primo minuto Tupta. Faraoni rimane in panca, per poi entrare e riacciuffare la gara. Intuizione del mister o errore lasciarlo fuori per settanta minuti? Gli si chiedeva la partita della vita e ne viene fuori un brodino tiepido che non serve a curare questa squadra. I gialloblù partono bene nei primi cinque minuti, ma poi, dopo il gol del Pescara, si sciolgono, come fatto altre volte. Meglio nel secondo tempo, ma non mi pare che ci sia tanto da stare allegri. Di sicuro ha ottenuto ciò che voleva, ossia salvare la panchina. Ma, mi domando: quanto è utile questo punticino? E secondo voi, lo è veramente?

20 commenti - 2.656 visite Commenta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

code