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IL PAGELLONE DI CITTADELLA-VERONA

SILVESTRI 5.5 Incerto sul primo gol di Diaw: il pallone sorvola il limite dell’area piccola e quello è territorio suo. Invece rimane nella terra di mezzo ed è costretto a raccogliere la boccia dalla rete. Anche sul secondo gol non mi è parso impeccabile. Domenica c’è disperato bisogno del miglior Silvestri.

FARAONI 5.5 Un passo indietro deciso rispetto a Pescara. Tanti palloni scialacquati malamente, soprattutto in fase di costruzione. Non scatta la magia con Matos, seppur sarebbero quelli con più gamba, raffrontando le due fasce. A conti fatti, pare assurdo, ma ha fatto vedere le cose migliori da centrocampista, sotto la gestione Grosso.

DAWIDOWICZ 5.5 Colpevole come il suo più vicino compagno di reparto sul primo gol di Diaw. Va in sofferenza nei primi minuti di partita, così come tutta la squadra e solo alla distanza cerca di limitare i danni. Ma a ben vedere non è che gli sia riuscito al meglio.

EMPEREUR 5 Ancora più in difficoltà rispetto a Dawidowicz. Nei primi venti minuti di gara, in evidente confusione, mette in fila un fallo dietro l’altro, anche con la palla lontanissima dalla porta di Silvestri. L’arbitro lo grazia in più di un’occasione: un giallo non sarebbe stato scandaloso.

VITALE 6 Intraprendente in fase offensiva, beneficia della discreta vena di Laribi, col quale fraseggia con disinvoltura. Mette dentro tantissimi cross, non tutti impeccabili, ma non trova compagni capaci di sfruttarli, a cominciare da Di Carmine. Fisicamente sta bene, ma ora serve qualcosa di più.

HENDERSON 5.5 Mi spiace ma da uno come lui è lecito aspettarsi di più, dal punto di visto qualitativo, ma anche quantitativo. Corre in maniera arruffata, goffa, non è certamente un velocista ma capita che si lanci in sgroppate che non sono nelle sue corde. Statico in un centrocampo che va a due all’ora.

DI GAUDIO (dall’84°) s.v.

GUSTAFSON 5.5 Veloce non lo è mai stato. Si è sempre salvato con l’agilità di pensiero. Se pure quello non va oltre la seconda marcia, campa cavallo che l’erba cresce. Non ricordo nulla di memorabile, se non la marcatura a uomo di Schenetti che fa di tutto per non lasciarlo mai ragionare in impostazione.

COLOMBATTO 6 Una delle poche note positive di serata. Primo tempo così, così. Secondo tempo in crescita, a dimostrazione di una buona condizione fisica. Si becca un giallo ingiustissimo che lo costringerà a saltare la finalissima di ritorno. Vista la poca scelta a centrocampo, un’assenza che si farà sentire e non poco.

MATOS 5 Se va avanti così, gli cambiamo il cognome e iniziamo a chiamarlo “Malos”. Un maalox servirebbe invece ai tifosi gialloblù e a noi cronisti che dobbiamo raccontare le sue partite. Non riesce più a ritrovarsi dopo l’infortunio muscolare. Ma di mesi ne sono passati tanti da quello stop. Direi che le scuse sono finite da un pezzo.

DI CARMINE 5- Sembrava finalmente aver spiccato il volo e il sangue freddo di Pescara poteva finalmente aver consegnato un nuovo giocatore al Verona. Ma dal primo round di Cittadella esce con gli stessi occhi gonfi di Rocky dopo essere stato “investito” da Apollo Creed. Ha una grande occasione al 61° quando solo davanti a Paleari tenta un pallonetto che si trasforma nel nulla. Io voglio credere nella sua voglia di rivincita, perché ce n’è bisogno. Ma domenica penso sia giusto che sia lui a partire dalla panchina.

PAZZINI (dal 77°) 6+ Non solo entra in campo a tredici minuti dalla fine, quando la squadra è in calo e non riesce più ad attaccare, ma gli si chiede anche di fare i miracoli. In una manciata di secondi riesce a combinare più lui rispetto a tutti i compagni. Centra la traversa con una bella girata di destro, sfiorando un gol che sarebbe stato bellissimo. Una bestemmia lasciarlo a marcire in panchina per 77 minuti.

LARIBI 6+ Come Pazzini prende un palo pieno, a Paleari battuto, con un bellissimo destro dritto per dritto. Ha qualità per confezionare buone giocate, che con un pizzico più di lucidità potevano essere finalizzate meglio. Ancora una volta viene sostituito, per me inspiegabilmente, al posto di Matos. Stanchezza, dirà Aglietti a fine partita.

LEE (dal 73°) 5.5 Si mette in mostra per un tiro di punta, neutralizzato da Paleari. Un’occasione sprecata malamente, visto che la stoccata, stile calcetto, è la conseguenza di un primo controllo fatto a caso. Ancora una volta non riesce a sfruttare fino in fondo la sua velocità, di fronte ad un Cittadella che ha finito con i crampi.

AGLIETTI 5 Sciagurato l’approccio alla partita, con la squadra, nei minuti iniziali, in balia totale del Cittadella. “Tafaziana” la gestione di Pazzini. Farlo entrare a 13 minuti dalla fine significa martellarsi gli zebedei, e provare anche piacere. Il capitano deve giocare dal primo minuto, lasciarlo in panchina è una bestemmia tecnica in questo momento. Altrimenti ci dica che non è al 100%, sennò non si spiega. Mi auguro che il mister non si incaponisca negli stessi errori di Pecchia e Grosso e che domenica Pazzini sia in campo dal primo minuto. Per carità, oggi c’è stata anche sfortuna. Ma tirare in ballo la sfiga è segnale di debolezza. Non una buona premessa per tentare l’impresa al Bentegodi.

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