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IL PAGELLONE DI VERONA-ROMA

SILVESTRI 5.5 Non bene sul gol di Kluivert. Vero che il tiro dell’olandese è ravvicinato, ma farsi passare il pallone in mezzo alle gambe non depone a suo favore. Combina una mezza frittata, con la complicità di Pessina, su una palla facile facile da controllare che invece finisce in angolo. Serata poco sicura per il portierone gialloblù.

RRAHMANI 5.5 Uno dei pochi errori della sua stagione costa il primo gol della Roma. Non legge il movimento di Kluivert che in quanto a velocità ha pochi contendenti in serie A. Il piccolo talento olandese lo brucia e si invola, solo soletto, a tu per tu con Silvestri, che batte. Una sbavatura che per forza di cose ne condiziona la partita.

GUNTER 5.5 Inizia sullo stesso spartito della partita contro la Fiorentina. Esce palla al piede, gioca d’anticipo e raramente spreca palloni. Inciampa sulla giocata di Dzeko che è abbastanza volpone da sentire la trattenuta del turco-tedesco in area di rigore. Il penalty è ineccepibile e lancia la vittoria della Roma.

BOCCHETTI 6 La buona notizia della difesa è proprio lui. Primo perché dalle sue parti si soffre poco, secondo perché fisicamente sembra aver finalmente superato i tanti problemi che lo hanno limitato in questa prima parte di avventura con la maglia gialloblù. Continua a crescere e questo non può che dare sicurezza a un reparto già solido, ma che ha bisogno di ulteriori certezze.

FARAONI 7 Per un attimo è sembrato di rivedere il Paolo Rossi del Mondiale ’82, vinto dall’Italia in Spagna. Il movimento sul gol del pareggio è lo stesso fatto da Pablito in quel Italia-Brasile 3-2. Ma bando ai salti nel passato, per completezza, è atleta straordinario, capace di mettere insieme corsa, qualità e fiuto del gol, visto che ormai sta diventando un vizietto. Possibile che uno così il ct della nazionale Mancini proprio non lo veda?

AMRABAT 6 Ecco, forse la prima partita “normale” del marocchino. Non ci fa brillare gli occhi come è solito fare, ma non marca visita e fa il possibile per dare il suo contributo. Non determinante come finora, ma pur sempre un giocatore insostituibile nell’idea di calcio di mister Juric.

PESSINA 6 Finisce in calando una partita comunque, nel primo tempo, giocata su buoni ritmi. E’ bravo in più di una circostanza a dettare i tempi delle ripartenze del Verona e altrettanto bravo a creare fraseggi con Lazovic e Zaccagni capaci di creare superiorità numerica in avanti. Il campo inzuppato, ahilui, non è proprio come il cacio sui maccheroni. O, per restare in casa, il lesso con la pearà.

VELOSO (dal 24′ s.t) 6 Non ci sono grandi elementi per giudicare la sua partita. Ma il 6 è soprattutto un voto per il suo rientro in campo.

LAZOVIC 6.5 Primo tempo assimilabile a quanto fatto vedere contro la Fiorentina. E’ indemoniato e i romanisti faticano a tenerlo, in particolare Santon. E’ sfortunato quando di mezzo piede in fuorigioco manda all’aria, suo malgrado, il gol del pareggio, sempre di Faraoni. Però, come tutto il Verona in generale, sta bene e continua a crescere. Il meglio, ce lo auguriamo, deve ancora venire.

VERRE 6- Va a fiammate, come spesso gli è capitato fare in questa prima parte di campionato. Alterna intuizioni sopraffine a buchi neri che sono ascrivibili alla giovane età e a un percorso di crescita in corso. Il campo non ne agevola le qualità tecniche, ma cerca di rimediare a pozzanghere e fango con corsa e coltello tra i denti.

SALCEDO (dal 17′ s.t.) 6 Ci impiega un po’ a entrare in partita, ma poi riesce a trovare qualche giocata interessante. Su tutto un bel destro che si spegne di poco a lato dalla porta di Pau Lopez.

ZACCAGNI 6 Ha una gran bella occasione, solo davanti a Pau Lopez, ma si fa ipnotizzare dal portiere della Roma, e comunque, era in fuorigioco. Si fa perdonare con il cross millimetrico planato sul capoccione di Faraoni, che impatta la partita. In generale sembra riavvicinarsi al giocatore che ci ha fatto lustrare gli occhi nelle prime gare della stagione. La strada è quella giusta, non si fermi.

PAZZINI ( dal 35′ s.t.) s.v.

DI CARMINE 6 Se il gol è la cifra dell’attaccante, è anche vero che quando uno si danna l’anima, correndo come un disperato, torna negli spogliatoi con la coscienza a posto. Lui la coscienza ce l’ha candida perché fa un gran lavoro per far salire la strada, gioca di sponda con efficacia e a volte anche con eleganza. La difesa della Roma è forte forte, finora la migliore vista contro il Verona, a mio parere.

JURIC 6 Il suo Verona corre e si prende i complimenti degli addetti ai lavori. Ma poi, nonostante non sia una regola matematica, la qualità paga. E la Roma, lapalisse, ne ha tanta. Detto questo, l’1-3 è eccessivamente severo per i gialloblù, che qualcosa in più l’avrebbero meritata. Con le grandi manca un pizzico di fortuna. Sabato prossimo ce ne sarà un’altra di fronte per sfatare questo trend: l’Atalanta del suo maestro Gasperini.

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