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PROFUGHI, VENITE E MOLTIPLICATEVI!

Tanto vale lanciare un appello, attraverso enormi tabelloni luminosi installati lungo le nostre coste: profughi, venite e moltiplicatevi!
Tutti capiscono che siamo di fronte a un’invasione continua a progressiva. Ma nessuno – al di là dei proclami – sa come fermarla. Perché fermarla non si può.
Per fermare l’invasione dovremmo infatti usare metodi ripugnanti per la coscienza civile nostra e di tutta Europa. Detto brutalmente: per fermare i profughi (cosiddetti) dovremmo cominciare ad ammazzarli, direttamente o indirettamente. Quindi è escluso.
Se non li soccorriamo in mare muoiono (ammazzati indirettamente). Se li respingiamo sulle nostre coste restano in mare e là muoiono. Impraticabile anche un intervento “alla australiana”: soccorrerli, rifocillarli e riportarli alle spiagge di partenza. Già molto complesso da attuare, con i banditi libici che ci sparano addosso e noi che non possiamo rispondere (se un poliziotto, che usa il manganello, è accusato di tortura; cosa accadrebbe ad un marinaio che rispondesse a fuoco?…); ma, in ogni caso, morirebbero di stenti sulle coste libiche e noi ci autoaccuseremmo di provocata strage.
Quindi non resta che continuare così: venite e moltiplicatevi, diffondetevi in Italia e nel resto d’Europa. La società più diventa multietnica più si rende bella e stimolante! Convinciamoci che, tanto, alternative non ce ne sono.
Piccola considerazione finale sulle ricadute elettorali. Al di là che siano poco praticabili, i proclami della Lega interpretano un sempre più vasto comune sentire di tanti cittadini esasperati e preoccupati. Ecco quindi l’effetto collaterale: più sbarchi uguale più voti alla Lega. In tutta Italia.
E qui in Veneto, se c’era un dubbio sulla riconferma di Zaia, grazie ai “profughi” il dubbio si dissolve. Più ne sbarcano più si riempiranno di voti a lui le urne. Paradossi della politica e del consenso…

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