Mammamia che fatica! C’è, non c’è, è nato, non ancora. Sembra un parto, di quelli travagliati, difficili. Ed è anni che va avanti così. Vi ricordate Bjelanovic? Per un mese non si pensava ad altro. Impossibile che Pastorello non lo prenda. Deve prenderlo. Porca miseria come fa a non prenderlo dopo aver venduto tutti? Arrivò Sforzini. E poi l’anno scorso quando il Peppe ci mise un mese per acquistare l’attaccante giusto, quello che ci doveva salvare. Godeas? Nooooo. Tiribocchi? Nooooooo. Cossato? Nemmeno. Arrivò Ferrante dall’ultima in classifica (il Pescara) e con un solo gol all’attivo (su rigore per di più). Il fatto è che il Verona cerca sempre il “tacon” della sua fallimentare campagna acquisti estiva a gennaio. Quando la situazione di classifica è dura e difficile (se non impossibile) e metterci rimedio è come scalare l’Everest a piedi nudi e senza la maschera dell’ossigeno. E spesso, come si dice dalle nostre parti (capisce Cannella?) “el tacon l’è pezo del buso”. Quando si parla di programmazione… Guardavo sabato scorso i marcatori della serie B. A parte “Pelliccia” Pellissier che è bomber vero, tutti gli altri giocatori che nel bene o nel male sono nella classifica marcatori sono transitati dal Chievo: Godeas (appunto…) Tiribocchi (appunto…), Bruno (anche lui…). Ma pure Bucchi, Cavalli e Succi erano nell’orbita di Sartori e Campedelli. Senza contare che in serie A l’uomo mercato di questa fase pare essere Amauri che il Chievo aveva già supervalutato vendendolo a Zamparini e che oggi vale 20 milioni di euro. Fortuna di Sartori? Io non ci credo. Piuttosto diciamo la verità e come stanno le cose. Da quelle parti, quando vendono Amauri reinvestono subito. E lo fanno mettendo via (giustamente) una parte di soldi per pareggiare il bilancio ma il resto non prende strane strade oltre le Alpi, dopo Genova, avanti per Ventimiglia (ci fanno anche un Gran Premio…) . Se avete voglia e tempo provate a vedere quanti giocatori il Chievo controlla nelle serie inferiori. Rivoli di denaro che vengono immediatamente spesi per cercare i nuovi Barzagli, Legrottaglie, Corradi e via discorrendo. Ecco perchè Sartori non è mai in affanno nel mercato di gennaio. Ecco perchè il Chievo ha sempre l’alternativa giusta, l’uomo giusto. A noi tocca invece sperare che San Galli s’inventi in fretta qualcosa. E che quest’anno, una volta tanto “el tacon el riessa a serar el buso”.
Gianluca Vighini
Gianluca Vighini inizia giovanissimo a perseguire la sua grande passione: il giornalismo. Già a 16 anni collabora con Tele Valpolicella dove si occupa di sport e conduce varie trasmissioni sportive.
Dopo la maturità classica si iscrive a Scienze politiche e inizia a collaborare con il Gazzettino e la Gazzetta dello Sport. A 21 anni, dopo essere diventato giornalista pubblicista, viene assunto dal gruppo Telenuovo dove inizialmente è redattore al settimanale Nuovo Veronese. Qui cura le pagine sportive e di cronaca bianca. Nel 1987 inizia anche a collaborare con la televisione. Nel 1988 entra nella redazione di Telenuovo dove diventa giornalista professionista a 25 anni. Si occupa di cronaca nera seguendo, tra l’altro, il rapimento di Patrizia Tacchella.
Nel 1991 partecipa alla nascita del Nuovo Veronese quotidiano di cui diventa il responsabile delle pagine sportive seguendo come inviato l’Hellas Verona.
Nel 1998 diventa caporedattore di RTL Venezia, costola regionale di RTL 102.5. Dopo una breve esperienza a Roma dove dirige le pagine sportive di Liberazione, torna a Telenuovo dove inizia a condurre varie trasmissioni sportive e in coppia con Luca Fioravanti, vara il tg sportivo Tg Gialloblu. Su indicazione dell’azienda fonda anche Tggialloblu.it, il primo sito sportivo veronese.
Dirige e conduce la popolare trasmissione Alé Verona e ha ideato la trasmissione Supermercato. Da aprile 2021 è il direttore delle testate online di Telenuovo.
E’ anche un grande appassionato di cucina.
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