Il Verona è come una coperta corta. La tiri da una parte e ti restano scoperti i piedi. La tiri dall’altra e ti resta fuori la testa. Quando ti difendi basso, ne risente l’attacco. Quando attacchi scopri la difesa. Il senso della gara con il Milan è questo. Giochi bene, attento, fai un errore e non riesci a segnare. Sconfitta ingiusta. Non si capiscono tutti questi peana per un Milan che ha fatto una partita come se fosse una squadra che si deve salvare. Ma molto peggio. Sinceramente il povero Venezia di Di Francesco per gioco, idee, proposta tattica è il Bayern Monaco al confronto dei rossoneri di Fonseca che hanno passato più tempo a rotolarsi sul terreno del Bentegodi che a passarsi la palla tra di loro. L’indisponente Marinelli, arbitrucolo della scarsa congrega italiana ha permesso questo gioco ostruzionistico, fischiando la fine con perentoria puntualità, nel caso, fosse mai, che il Verona avesse creato qualche mischione finale che avesse messo a repentaglio la vittoria rossonera.
Alla luce di tutto questo, brucia aver perso questa partita, che sa un po’ di occasione mancata. Va bene, c’è stata la prestazione, finalmente il Verona non si è dissolto come neve al sole, ma questo non è sufficiente. E’ un piccolo brodino da mandare giù in mancanza di meglio, pensando a qualche partita fa quando parevamo allo sbando. Ma restano i problemi. Si è preso gol alla prima imbucata, dorme Duda, dorme Daniliuc, e poi là davanti stavolta il Verona è stato poca cosa. Troppa imprecisione, poca qualità, Sarr è un ottimo giocatore che però ha bisogno di quindici giorni di recupero ogni volta che gioca, Tengstedt c’era ma non era al massimo, Livramento doveva essere l’arma in più, stavolta è stata l’arma in meno. Tchatchoua in quella posizione deve essere letale, a sinistra c’è una falla enorme perchè quando Lazo cala non c’è alternativa. E in mezzo aspettiamo Serdar, anche per togliere dalla luce dei riflettori il piccolo Belahyane, troppo esposto alla luce del mercato.
Diciamo che Zanetti ha ritrovato l’Hellas, ma che ora deve trovare tutto il resto. Un gran lavoro lo deve fare San Sogliano al mercato di gennaio. Sperando che la telenovela della cessione finisca in fretta e che lo zio Sam non venga a Verona solo per fare il business dello stadio.