Ci sono sconfitte e sconfitte. Quella contro il Milan la annoveriamo sotto la voce: sconfitte utili. Ci sono tante buone notizie che arrivano da questa partita. In cui il Verona ha affrontato a testa alta e senza paura una squadra molto forte. Il risultato ci sta, il Milan non ha rubato nulla, ma va detto che ha segnato su tre cavolate grandi come case del Verona e non con azioni schiaccianti.
Il Verona, nonostante tutto, non ha abbassato la testa, ha giocato fino all’ultimo minuto, ha anche illuso di poter riaprire la partita. Baroni ha giocato nel primo tempo cercando di non concedere profondità a Leao e a Theo Hernandez che sarebbero diventati devastanti senza la densità nella nostra metà campo. E’ piaciuto Centonze sulla destra, bene anche Serdar finchè è rimasto in campo, un po’ meno Suslov, Duda e Folorunsho che hanno faticato a trovare la posizione.
Baroni ha cambiato nel secondo tempo. Uomini e modulo. Peccato per il 2-0 propiziato da un errore di Dawidowicz che ha un po’ tagliato le gambe ma è a questo punto che è emersa la capacità di questa squadra di stare dentro le partite. Mitrovic è un giocatore che Baroni non può ignorare, idem Dani Silva. E con Swiderski vicino anche Nosilin è diventato più concreto ed efficace. La sua partita è stata da onorificenza del capo dello Stato, per voglia, grinta e anche qualità.
Ovviamente alzando il baricentro il Verona si è scoperto e il Milan ha avuto più spazi e più occasioni. Leao ha graziato Montipò calciando a lato ma poi Chukwueze ha approfittato dell’ennesima amnesia della difesa sugli sviluppi di un angolo. Ancora una volta, però, il Verona ha avuto un sussulto d’orgoglio e ha cercato fino all’ultimo di riaprire il match, tenuto in frigorifero anche da uno straordinario Maignan su Swiderski.
Morale della storia. Zero punti raccolti, ma la netta sensazione che questo Verona sia pronto a giocarsi la grande battaglia finale che l’aspetta in queste ultime nove partite. Nove gare che non si possono sbagliare. In cui si gioca anche una fetta di futuro del nostro piccolo ma “cazzuto” Hellas Verona.