Manca la punta. O meglio ce ne sono tre (o cinque se ci mettiamo anche Cissè e Iakovleski). Solo che non segnano. E’ una notizia? No, siamo a Verona, bellezza, direbbe Humphrey Bogart. Serviva un attaccante ma Galli non è riuscito a portare nessuno. E questo va, inevitabilmente, a condizionare il giudizio sul lavoro del dg veronese. Troppo importante dare a Sarri un bomber per puntare al 6 nel voto di questa campagna acquisti. Nonostante i nove arrivi e una squadra che è stata rivoltata dalle fondamenta. Posso raccontarvi però quello che ho visto ieri a Milano. Galli le ha provate veramente tutte. E, sinceramente, non credo fosse una questione di soldi. Questo me lo confermavano anche gli operatori di mercato a cui Galli si rivolgeva per avere notizie di questo o di quello. Me l’ha detto, per esempio Aladino Valoti. Solo che Nicola Ferrari (ottimo giocatore, secondo Valoti…) proprio non si poteva muovere. Me l’ha riferito anche Perinetti del Bari: solo che loro Santoruvo proprio non potevano darlo via (pena la ribellione di una piazza già inferocita) e via discorrendo. Se a questo si aggiunge che Guidetti è rimasto allo Spezia, che Martinetti non s’è mosso da Arezzo, che Colombo ha preferito giocarsi la A col Pisa e che Tulli voleva la B ed era già d’accordo con il Piacenza, si capisce meglio in quale contesto ha lavorato Galli, che come i salmoni, doveva anche lottare controcorrente con Morante che rifiutava qualsiasi trasferimento al Sud (il Taranto offriva cifre imponenti per averlo…). Io credo che la chiave di tutto siano stati i due gol che Federico Cossato ha segnato sabato con il Cesena. Perchè ho subodorato (non chiedetemi di più…) che era questa la vera pista perseguita da Galli. Cossato stava per essere messo fuori rosa dal Chievo e il Verona era pronto a offrirgli un biennale importante. La doppietta di Fede ha complicato i piani. Sia al Chievo, ma soprattutto al Verona. Però è andata così e il Verona dovrà giocarsi la salvezza con Morante, William e Altinier (più Cissè e Iakovleski). Per me è un’impresa ardua, soprattutto se Morante è quello che s’è visto sino ad oggi. Però Altinier è un bell’ariete e se segna Temelin a Cremona può segnare anche lui a Verona. E in fondo William ha fatto quattro gol (uno in più dello sbandierato Muzzi del Padova che ne ha fatti tre), Cissè sta giocando in Coppa d’Africa ed è una delle rivelazioni del torneo, Stamilla può segnare come alla Sangiovannese (vice bomber in C1 con 8 gol). Si chiama bicchiere mezzo pieno, no? E che altro ci resta da fare se non sperare?
Gianluca Vighini
Gianluca Vighini inizia giovanissimo a perseguire la sua grande passione: il giornalismo. Già a 16 anni collabora con Tele Valpolicella dove si occupa di sport e conduce varie trasmissioni sportive.
Dopo la maturità classica si iscrive a Scienze politiche e inizia a collaborare con il Gazzettino e la Gazzetta dello Sport. A 21 anni, dopo essere diventato giornalista pubblicista, viene assunto dal gruppo Telenuovo dove inizialmente è redattore al settimanale Nuovo Veronese. Qui cura le pagine sportive e di cronaca bianca. Nel 1987 inizia anche a collaborare con la televisione. Nel 1988 entra nella redazione di Telenuovo dove diventa giornalista professionista a 25 anni. Si occupa di cronaca nera seguendo, tra l’altro, il rapimento di Patrizia Tacchella.
Nel 1991 partecipa alla nascita del Nuovo Veronese quotidiano di cui diventa il responsabile delle pagine sportive seguendo come inviato l’Hellas Verona.
Nel 1998 diventa caporedattore di RTL Venezia, costola regionale di RTL 102.5. Dopo una breve esperienza a Roma dove dirige le pagine sportive di Liberazione, torna a Telenuovo dove inizia a condurre varie trasmissioni sportive e in coppia con Luca Fioravanti, vara il tg sportivo Tg Gialloblu. Su indicazione dell’azienda fonda anche Tggialloblu.it, il primo sito sportivo veronese.
Dirige e conduce la popolare trasmissione Alé Verona e ha ideato la trasmissione Supermercato. Da aprile 2021 è il direttore delle testate online di Telenuovo.
E’ anche un grande appassionato di cucina.
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