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UN GALLI NEL POLLAIO

Sul fatto che è una brava persona non ci sono dubbi. Vi ho raccontato della sua amarezza la sera che ha chiuso il mercato con un nulla di fatto. Anche lui però ha fatto errori che potevano essere evitati. Innanzitutto, quando non era ancora direttore generale del Verona poteva evitare di parlare di un grande progetto di rilancio dell’Hellas, alimentando la sensazione che ormai l’era Arvedi fosse finita.

A me personalmente Giovannone Galli mi disse (il martedì) che il venerdì avrebbe stappato lo spumante per festeggiare (finalmente) l’ingresso di nuovi soci. Tranne poi chiudere frettolosamente l’argomento quando gli viene riproposto: Arvedi è l’unico proprietario, dice. Sarà vero, però è legittima anche la domanda e il dubbio, se permettete. Altro errore che vediamo diventare sempre più macroscopico: non aver perseguito con fermezza l’acquisto dell’attaccante. Perché c’è poco da fare: tutto ruota attorno a questo affare mancato, come del resto era successo l’anno scorso. Colpa mia, ha detto ieri Galli, che da una parte evidenzia un coraggio e un’onestà intellettuale che gli va riconosciuta, dall’altro non gratifica in nessun modo i tifosi gialloblù, vessati ormai da anni di promesse non mantenute.

E’ commovente, infine, l’appello di Galli: tutti sulla stessa barca e remiamo assieme. Si vede che Galli non ha vissuto la storia di questi ultimi anni. Il tifoso veronese è ben conscio di essere su questa barca (anche perchè essendo tifoso non può scendere dalla barca…) ed è proprio perchè è su questa barca che è abituato ad essere “tradito” e “abbandonato”. Insomma oggi tutti si chiedono che fine farebbe il Verona in C2 (tocchiamo ferro e non solo quello…), se Galli, Sarri e Cipollini sarebbero pronti a rimanere, se Arvedi, se…

E’ questa condizione di precariato che anima la piazza, che la rende irrequieta, che la rende pessimista. Galli e Sarri hanno sprecato (finora) sul campo l’occasione che avevano. Riportare un po’ d’entusiasmo. Ma il calciomercato (prima) e le sconfitte (poi) ci hanno fatto ripiombare nel tunnel della depressione. Comunque stia tranquillo Giovannone: siamo sulla stessa barca e remiamo tutti assieme. L’importante è che lui non tradisca questa piazza come hanno fatto altri. Eviti però di raccontare, se le cose, non saranno andate bene, che la “colpa” non è sua, che la situazione era disperata e che c’era poco da fare. Quello, dal momento in cui è venuto a Verona e ha accettato questa proprietà e questo compito, avrebbe solo il sapore dello scaricabarile…

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