Altro che arbitri. Il Verona è vittima della pessima conduzione societaria. La colpa non è del mediocre Mannella se si è perso a Foligno. La colpa è di chi ha ridotto il Verona a un’indecente show di terza categoria. La credibilità della società è scesa ai minimi termini. Arvedi ha cambiato più dirigenti e allenatori che calzini, come se fosse la giostrina dei cavalli. L’incredibile telenovela della cessione ci ha fatto diventare lo zimbello d’Italia. Ma secondo voi in Lega, quando leggono che il signor Arvedi ha trattato con farabutti di ogni risma che lo volevano pagare con cinque milioni di euro falsi, cosa pensano? E quando un giornale nazionale scrive che Pastorello vuole tornare a Verona che cosa volete che ne deducano ai piani alti? E non è possibile che un giorno il rappresentante della società sia uno che crede che il pallone sia un’anguria, mentre quello successivo arriva uno che ha la credibilità del bandito Giuliano, e quello dopo ecco un opinionista televisivo dalla faccia onesta e il settimo giorno tutti licenziati. E’ difficile che il Verona abbia un minimo di credibilità. E c’è poco da fare o da sproloquiare. I guai del Verona nascono tutti da queste questioni. Pastorello faceva il sapientone coperto dalla Parmalat, quando poi Tanzi è crollato sotto i suoi affari truffaldini, è stato costretto a scappare a gambe levate pena il fallimento della società. Ancora non sappiamo che fine abbiano fatto i soldi di Gilardino, come sia stato venduto Mutu, perchè Melis sia passato trenta volte dal Parma all’Hellas, e perchè i bilanci delle varie società collegate al Verona, nonostante tutte le cessioni siano in costante rosso. Il Verona non butta denaro fresco nel sistema, semmai l’ha dragato. Queste cose il Palazzo le sa. E per questo il Verona non ha la tutela (chiamiamola così…) che altre società (Napoli, Fiorentina, Genoa) precipitate in serie C, hanno avuto. Siamo vittime del Mannella di turno, non di una congiura. Ma siamo vittime più che altro del signor Arvedi-Pastorello e dei suoi pessimi giochetti.
Gianluca Vighini
Gianluca Vighini inizia giovanissimo a perseguire la sua grande passione: il giornalismo. Già a 16 anni collabora con Tele Valpolicella dove si occupa di sport e conduce varie trasmissioni sportive.
Dopo la maturità classica si iscrive a Scienze politiche e inizia a collaborare con il Gazzettino e la Gazzetta dello Sport. A 21 anni, dopo essere diventato giornalista pubblicista, viene assunto dal gruppo Telenuovo dove inizialmente è redattore al settimanale Nuovo Veronese. Qui cura le pagine sportive e di cronaca bianca. Nel 1987 inizia anche a collaborare con la televisione. Nel 1988 entra nella redazione di Telenuovo dove diventa giornalista professionista a 25 anni. Si occupa di cronaca nera seguendo, tra l’altro, il rapimento di Patrizia Tacchella.
Nel 1991 partecipa alla nascita del Nuovo Veronese quotidiano di cui diventa il responsabile delle pagine sportive seguendo come inviato l’Hellas Verona.
Nel 1998 diventa caporedattore di RTL Venezia, costola regionale di RTL 102.5. Dopo una breve esperienza a Roma dove dirige le pagine sportive di Liberazione, torna a Telenuovo dove inizia a condurre varie trasmissioni sportive e in coppia con Luca Fioravanti, vara il tg sportivo Tg Gialloblu. Su indicazione dell’azienda fonda anche Tggialloblu.it, il primo sito sportivo veronese.
Dirige e conduce la popolare trasmissione Alé Verona e ha ideato la trasmissione Supermercato. Da aprile 2021 è il direttore delle testate online di Telenuovo.
E’ anche un grande appassionato di cucina.
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