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LA PRIMA IMPRESSIONE

Un po’ di giorni di riflessione mi sono serviti per tirare un primo giudizio sulla nuova squadra. Gli elementi che ho in mano per darvi un primo giudizio sono pochi e legati più che altro a “sensazioni”. A volte però l’impatto “epidermico” è più importante di mille altre valutazioni.

La prima caratteristica che salta all’occhio è che si tratta di una squadra giovane. Bella scoperta, direte… Sì, ma ora vi spiego… E’ una squadra giovane per tanti piccoli particolari. Esempio: guardavo questi ragazzi mentre parlava Nardino Previdi. Tutti zitti, attenti, come se realmente fossero al primo giorno di scuola. Un’attenzione che sottointendeva anche un minimo di soggezione. Pensavo a come si sarebbe comportata una squadra navigata: sorrisetti, buffetti, noia… Niente di tutto questo ho riscontrato. Anzi, ho visto esattamente il contrario.


E poi le interviste. Vissute come una grande occasione per farsi conoscere, tutti disponibili, molti emozionati. E’ una gioia per uno che fa il mio mestiere vedere come si approcciano al mondo esterno questi ragazzi e pensare a quanto e come matureranno…


Mi è piaciuto molto anche l’atteggiamento dei vecchi: Bellavista è un assoluto leader, bastone e carota, giusto per capirsi. Battuta sempre pronta, risata, ma quando occorre… occhiata velenosa.
Ma ho rilevato occhi diversi anche in Sibilano. Sembra che il fantasma della passata stagione abbia di nuovo lasciato il posto all’ottimo giocatore che avevamo ammirato in precedenza.


Corrent parla poco. E non è un male. E’ uno di quelli che sembra sempre che dica: attaccati alla mia ruota e vediamo se riesci a starmi dietro.


Conti è un ragazzino fresco e vivace. Ha la parlata romana e la simpatia dentro. Assomiglia a Cassetti per aspetto fisico (un po’ meno alto), ma ha la mente sgombra. Niente a che vedere con la tristezza di fondo di Greco (giusto per restare in terra romana) che evidentemente (al di là dei gravi infortuni) ha sempre pensato a Verona come tappa di passaggio.


Di Puccio avete già visto tutto: s’è battuto la mano sul petto, ha detto che i piedi non sono granchè ma che compensa il cuore… Se questo è l’inizio…


Remondina ha capito subito l’importanza della piazza. Sudato e teso, l’ho visto saltellare di qua e di là. Sa che questa è la sua grande occasione. Avendolo voluto Previdi contro tutti, sa anche che non dovrà temere nulla da parte della società. Mi pare uno che ha le cosiddette palle quando deve parlare a viso aperto. Tecnicamente non lo conosco e il suo lavoro sul campo tutto da scoprire.


E poi la società. Intanto c’è, esiste, si vede e si sente. Dopo mesi passati nella vacuità più assoluta, ora Previdi e Prisciantelli hanno dato regole, fissato orari, dato l’indirizzo. Quando parti così sei già in vantaggio.

Persino Pierino Arvedi m’è sembrato diverso. Dopo mesi passati in stato confusionale, tra un cardinale (finto) e una valigetta di soldi (falsi), impegnato più a far firmare

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