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GIRARDI, CORRENT, ANACLERIO: SE CI SIETE BATTETE UN COLPO

 In mezzo a tanti sconosciuti che adesso abbiamo imparato a conoscere meglio, il Verona ad inizio stagione aveva anche qualche certezza. La prima era Domenico Girardi. La punta campana di proprietà del Chievo (l’unico prestito "secco" come ha ribadito domenica pomeriggio a Tuttocalcio il ds Prisciantelli) arrivava da una buona stagione a Foligno, con la fama di attaccante intelligente e sufficientemente prolifico. Il fatto poi che Sartori non volesse minimamente concedere il diritto di riscatto al Verona era sintomo di ulteriore garanzia per Girardi. Sartori è uno che di attaccanti se ne intende se è vero che negli ultimi anni il Chievo ne ha controllati una marea: da Bucchi a Succi, da Tiribocchi a Pellissier, senza contare Marazzina, Cossato etc. Insomma su Girardi avremo tutti scommesso un milione di euro. Purtroppo Domenico è finito in una spirale negativa che lo ha portato a segnare sino ad oggi un solo gol. Troppo poco, davanti ai sette realizzati dal Super Tybo. Il problema è che a dicembre ancora non abbiamo ben capito come debba giocare Girardi, se è una prima punta d’area, se gioca spalle alle porta, se è una seconda punta in grado di coesistere con Tiboni. Grande responsabilità di questa confusione ha sicuramente Remondina, ma non mi sento di puntare il dito solo sul tecnico. Anche Girardi, a mio avviso, deve darsi una svegliata per uscire da questo momentaccio. Per esempio: domenica ha avuto sulla testa una palla d’oro per cambiare la sua stagione e quella del Verona. Non facile per carità. Ma a me è sembrato (magari mi sbaglio) che ci sia andato con troppa sufficienza e un pizzico di rassegnazione. Non so se, magari inconsciamente, Girardi abbia già deciso che l’avventura con la maglia gialloblù sia chiusa per questa stagione. Se lo sta facendo per me sta commettendo un errore gravissimo. E la sua carriera rischia di subire una violenta battuta d’arresto in caso di "bocciatura". Io credo che Girardi abbia tutte le carte in regola per fare bene in questa squadra ed è per questo che gli consiglio di non alzare bandiera bianca e di mettercela tutta nelle occasioni che comunque gli si presenteranno da qui alla fine. Basta un nulla per cambiare la stagione di un bomber.

La seconda certezza era rappresentata da Nicola Corrent. Scelto dalla società e da Previdi per fare da balia ai giovani compagni, un capitano a cui affidare il gruppo e la crescita complessiva. Dico subito che Nicola è stato eccezionale in questo lavoro. Anzi, perfetto. Non c’è nessun giovane del Verona che parli male di lui. Per la verità ne dicono tutti un gran bene. Perchè Corrent sia finito in panchina è dunque un mistero, ma fino ad un certo punto. E’ innegabile che Remondina, con l’innesto di Campisi, abbia trovato maggiore equilibrio tattico nella squadra scaligera. C’è maggiore dinamismo e Parolo è messo in condizione di essere più incisivo. Mi rifiuto di pensare, comunque, che Corrent non trovi più spazio nel Verona. La sua qualità può e deve ancora servire alla causa gialloblù. Anche lui, (ma su questo siamo pronti a mettere la mano sul fuoco) dovrà dare tutto nel momento in cui sarà chiamato nuovamente in causa.

Infine la terza certezza era quella di Luigi Anaclerio. Certezza fino ad un certo punto perchè Anaclerio in realtà a Verona non l’abbiamo mai veramente conosciuto. Arrivato da Bari con un grave problema all’occhio, Anaclerio ha giocato pochissimo nella prima parte della sua esperienza scaligera. Si sperava che la stagione scorsa a Perugia fosse quella di un trampolino di lancio e che quest’anno il Verona potesse finalmente godere i frutti di un talento comunque innato. Anche lui &

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