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MA LA PARTITA NON E’ ANCORA FINITA. ADESSO RIMINI DEVE SALVARE IL VERONA

 Bene. Quando ho scritto che questa era la settimana decisiva per l’Hellas Verona non mi ero sbagliato. Tante cose sono successe (e siamo a venerdì…).

Le parole di Previdi, la sobria uscita di Martinelli, ma soprattutto la nomina di Emanuele Rimini sono state le tappe principali della vicenda. Ma attenzione, la partita non è finita. Anzi: è solo iniziata. E’ adesso che si gioca la gara più importante del Verona.

Permettetemi il paragone, ma è proprio vero: qui siamo a Bergamo in attesa di vincere il nostro scudetto. E l’avvocato Rimini può adesso essere il nostro Elkjaer.

Tutto è nelle sue mani. E davanti a sè, ci sono due strade. La prima: siglare l’accordo con Martinelli confermando la volontà di Arvedi, oppure percorrere altre perigliose strade che potrebbero portare quasi sicuramente l’Hellas al fallimento con il rischio di cancellare per sempre la gloriosa società dalla faccia del calcio italiano.

Rimini è un grandissimo giurista, ieri notavo che una sua pubblicazione si intitola "controllo contrattuale". Ecco, ora è chiaro che Rimini ha tutto il diritto e probabilmente il dovere di "ficcare" il naso nell’accordo firmato da Arvedi con Martinelli ma speriamo non si smarrisca nella giungla dei cavilli e della burocrazia. Ogni minuto che passa è come scavare un centimetro dell’ideale fossa che dovrebbe accogliere per sempre l’Hellas Verona. Ma sappia Rimini, che lì vigili e attenti, come sempre, ci siamo noi, tifosi dell’Hellas Verona pronti ad applaudirlo come facemmo per quel gol di Elkjaer a Bergamo che ci regalò lo scudetto. Ma anche pronti a fermare con la nostra passione chiunque tenti di scavare quella maledetta fossa.

 

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