Mettetela giù come vi pare. Ma siamo ancora qui a parlare di queste cose. Dopo due vittorie consecutive, l’Hellas è sempre lì, a metà del guado, tra color che stan sospesi, un po’ carne, un po’ pesce.
Ancora una volta la squadra scaligera, toccata nel vivo e punta nell’orgoglio ha reagito con grande veemenza.
Nulla di trascendentale, per carità. Ma tanta concretezza (finalmente) e soprattutto l’idea che questa squadra ci possa stare e anche piuttosto bene in questo campionato.
Per questi motivi mi ribello all’idea che questa stagione sia di transizione. Buttare via il campionato in questa maniera farebbe veramente girare gli zebedei.
Le cose che mi portano ad essere ottimista sono svariate.
1) Il Verona è uscito molto rafforzato dalla campagna acquisti. Rantier è un giocatore di straordinario valore che sta facendo la differenza. Pugliese è perfetto. Vanderhoeght non l’abbiamo ancora visto ma se giocava nella serie A uruguaiana così male non deve essere. A mio avviso anche lui sarà utile nella volata finale.
2) L’attacco del Verona fa paura a tutti. Quando stanno bene i nostri attaccanti sono di ottima qualità. E la presenza di Rantier sta facendo lievitare il rendimento degli altri. Non è un caso che Girardi abbia giocato la sua miglior partita contro la Reggiana e che Tiboni sia apparso un veterano contro il Lecco.
3) Il calendario è favorevole all’Hellas. Le prossime due gare al Bentegodi sono determinanti. Fino ad oggi, purtroppo, questo vantaggio è stato stupidamente annullato dalla troppa tensione. Vogliamo, per favore, ragazzi tramutare questo vantaggio in risultati?
4) Credo che il gruppo si sia cementato anche a causa di una triste notizia come la scomparsa di Arvedi. La vittoria di Lecco è arrivata anche perchè i gialloblù volevano onorarne la memoria. Ma il modo migliore di ricordare Piero sarebbe proprio quello di arrivare ai play-off e poi vincerli per portare il Verona in serie B. Allora sì, che da lassù, sentiremo forte il suo urlo: "FORSA VAAROONAAAA".
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