Ho appena finito di leggere l’articolo di Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport. Titolo eloquente: Pro Patria prima anche nel caos. Il collega illustra perfettamente la situazione della capolista del girone A della Prima Divisione. Una società allo sbando e sull’orlo del fallimento.
La Pro Patria non paga regolarmente gli stipendi ai giocatori, (Toledo e Fofana l’hanno messa in mora) e ora il rischio pazzesco è che i due che sono del Ravenna possano tornare proprio in Romagna, rinforzando in corsa la loro squadra di appartenenza. Una situazione grottesca e scandalosa.
Ancora una volta gli organi di controllo (che comunque hanno già deferito la Pro Patria la settimana scorsa…) non sono stati efficienti. Ancora una volta stiamo assistendo ad un campionato falsato. La Pro Patria si è evidentemente rafforzata acquistando giocatori che non poteva acquistare. Ed ora è prima. Mi chiedo allora perchè il Verona e Martinelli debbano fare sacrifici enormi per stare nei parametri, pagare gli stipendi, presentare fidejussioni se poi c’è chi attua una simile concorrenza sleale.
E’ anni che questo trend va avanti (vi ricordate della Lazio e dello scandaloso salvataggio del Parma, fallito ma salvato tramite una vergognosa legge dello stato che lo equiparò alle altre attività della Parmalat?). Adesso è ora di dire basta. Il presidente del Padova Cestaro ha per primo alzato il problema. Credo che anche il Verona debba farlo nelle sedi giuste. Mi seccherebbe assai perdere anche quest’anno i play-off per un punto e poi scoprire che altre squadre che erano davanti al Verona non erano in regola.
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