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PRIMO PUNTO: L’ALLENATORE

La prima grande decisione che Giovanni Martinelli e il suo staff (Ficcadenti? Bonato, Terraciano? Tutti e tre?) dovranno prendere dal punto di vista sportivo, sarà la scelta dell’allenatore. Una scelta da cui dipenderà il futuro del Verona e la costruzione della nuova squadra. E’ impossibile, infatti, agire sul mercato senza conoscere i desideri e i pensieri del nuovo mister.

Credo che a Verona serva un allenatore bravo, giovane, capace di impostare la squadra tatticamente, moderno, grintoso e di personalità. So che non è facile scovarlo. E per questo il compito di Martinelli non sarà semplice. Secondo me il presidente sino a qualche settimana fa, aveva pensato anche alla riconferma di Remondina. Ma gli errori seriali del tecnico bresciano uniti alla montante contestazione della piazza scaligera, mi pare, abbiano raffreddato di molto questa ipotesi.

Ed allora? Il presidente ha detto questa frase a Stefano Rasulo lunedì sera: "Ficcadenti ha una mezza idea di tornare ad allenare". E’ di questo che stanno parlando i due? Certamente Ficcadenti sarebbe il candidato ideale per il Verona. Se proprio devo dire la verità a me che Massimo facesse il dirigente metteva un po’ di tristezza. Pur avendo interpretato molto bene il ruolo da persona intelligente qual è, lui resta a mio avviso un uomo di campo ed è là che deve tornare. E perchè allora non puntare su Ficcadenti? Resta però da sciogliere il nodo delle competenze. Anche se Massimo accettasse, sicuramente sarebbe difficile per uno come lui avere intorno uno staff (parlo di ds e altri dirigenti) non in sintonia con le sue idee. Ed è per questo che la vedo dura. Se Ficcadenti non ha trovato l’accordo con Martinelli per fare il dirigente è quasi impossibile che lo trovi ora per fare l’allenatore che è un ruolo, per certi versi, ancora più delicato. Credo anche che le strade di Ficcadenti e del Verona si stiano ormai dividendo e forse stavolta per sempre.

Quindi a questo punto, serve un’idea, un nome: per una piazza come Verona non dovrebbe essere difficile convincere qualche giovane in rampa di lancio ad accettare un progetto serio. Ma da lì, inevitabilmente bisogna partire.

 

 

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