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UN VERONA INGLESE

 Domenica il Verona giocherà una gara inutile ai fini dell’esito del proprio campionato. Quello che leggerete nelle prossime righe è solo una speranza. O se volete una provocazione.

Arriva il Cesena, che ha bisogno di punti per la serie B. Il Verona è tranquillo. Trattandosi di campionati italiani, il risultato è già scritto. Si giocherà con le radioline accese sul campo di Padova dove c’è Padova-Pro Patria e a seconda di come andranno le cose là qui al Bentegodi ci si adeguerà. Il campionato italiano è pieno di quello che ormai nella consuetudine chiamiamo "tacito accordo". Su questi "taciti accordi" esiste un’omertà pari a quella usata dai mafiosi siciliani. Tutti smentiscono che ci sia un "tacito-accordo". Ci sarebbe anche da obiettare su quel termine: tacito. A mio avviso qualcosa in certe partite si dicono. Forse anche prima. Ma di sicuro a fine gara tutti sono poi sicuri: ce l’abbiamo messa tutta, purtroppo non ce l’abbiamo fatta, ma sul nostro impegno non si può discutere.

Se avete dubbi su quello che dico e avete due ore da buttare via della vostra vita vi invito a rivedervi Monza-Verona di domenica scorsa e poi ascoltare le registrazioni delle interviste ai giocatori che troverete sul sito Tggialloblu.it. 

E’ una vergognosa consuetudine a cui anche noi (giornalisti per primi, eh…) ci siamo abituati. Ed è la testimonianza più grande che in Italia la cosa che manca di più a tutti noi è la cultura sportiva. Per cultura sportiva s’intende la cultura della sconfitta che nello sport è fondamentale. Perchè nello sport si vince o si perde. Ma quando si perde questa sconfitta va accettata. Per questo non ho mai tollerato chi si imbarca sempre sulla nave dei vincitori. Tutti con l’Hellas quando si vinceva lo scudetto e poi…

Eh no, bisogna saper accettare anche le sconfitte e le retrocessioni. Il popolo di Verona raggiunse apici incredibili di commozione quando dopo la gara interna con lo Spezia applaudì e intonò cori orgogliosi. Quella è stata una volta in cui mi sono sentito veramente fiero di essere dell’Hellas.

Sto andando lontano ma torno al discorso iniziale. Mi piacerebbe vedere che anche la nostra squadra ha questo spirito e che facesse di tutto per battere il Cesena, un vero spirito all’inglese, una cultura anglosassone che onora qualsiasi impegno sportivo al di là di come sia andato il campionato. La storia di quei tornei è piena di squadre appagate che hanno battuto squadre sull’orlo della disperazione buttandole nel baratro. Eppure là, in Inghilterra nessuno ha mai fatto drammi, nessuno si è mai sognato di scatenare risse in campo e fuori, anzi, l’impegno degli avversari è considerato quasi come un onore.

Purtroppo però, so già come andrà a finire. Felice di essere smentito…

 

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