Ogni volta che mi vedeva me la buttava lì con la sua cadenza emiliana "Vighini sei proprio un figlio di una buona donna". Probabilmente sapeva che non gli avrei risparmiato nulla. Ma credo che a lui non gli piacessero i giornalisti leccaculo. E al contrario di altri dirigenti che hanno cercato (riuscendoci) di costruire una corte dei miracoli, Previdi rispettava molto il nostro lavoro.
Preferiva scherzare e anche arrabbiarsi con chi aveva la schiena diritta. Nardino Previdi era un personaggio controverso. Un "pirata" del calcio, uno che conosceva qualsiasi meandro possibile immaginabile di questo mondo solo apparentemente così semplice, ma anche simpatico, affabile, furbo. Ne parlo purtroppo al passato perchè Previdi è scomparso questa notte.
Veniva dall’Emilia, conosceva più gli uomini dei calciatori. Nelle trattative non era secondo a nessuno. Anzi, per anni era stato l’assoluto numero uno. L’antesignano di Moggi, in tutti i sensi, senza gli eccessi del capostazione.
Previdi è stato contestato dai tifosi del Verona. Secondo me è stata una delle cose che più l’ha fatto soffrire. Ma deve averlo messo in conto come "danno collaterale" dopo la cura da "cavallo" per salvare l’Hellas dal fallimento.
Se n’era andato da Verona come un leone ferito. Attaccato al suo lavoro, come se fosse il suo ultimo alito di vita. Era costretto a fare estenuanti sedute di dialisi che lo spossavano. Nonostante questo era ammirevole la sua tenacia. Domenica volevo farlo intervenire in diretta a Tuttocalcio per farmi spiegare da lui i motivi dell’attacco a Remondina e a Bonato. Non ci sono riuscito perchè Nardino era stato colpito da un malore improvviso. Forse quello fatale, che ha messo fine alla sua vita da simpatico bucaniere del calcio italiano.
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