Ha detto Nereo Bonato: voglio costruire una squadra che apra un ciclo virtuoso. Il ciclo virtuoso, l’abbiamo sempre sostenuto, parte innanzitutto dalla società. Se andate sul sito del Verona in questi giorni, troverete le foto di una cena che il presidente Martinelli ha tenuto a Sega di Cavaion venerdì scorso. Una cena con venti imprenditori veronesi.
Un’idea venuta al bravissimo Benito Siciliano l’uomo dei conti di Martinelli, uno che vede cifre ovunque, come il John Nash di "A beautiful mind". Una cena può voler dire poco o anche tanto. Perchè è importante chiedersi come mai sino ad oggi nessuno si è approcciato al Verona e perchè un importante istituto bancario radicato nel territorio ha preferito appoggiare il Chievo rispetto al Verona. In questa domanda e nelle conseguenti risposte, forse c’è anche la recente storia del pallone scaligero, con l’Hellas crollato in Prima divisione e il Chievo che veleggia magistralmente in serie A.
Io una mia idea ce l’ho e la spiego subito. A Verona hanno bazzicato persone e dirigenti che non offrivano garanzie, più abili nel gioco d’azzardo che imprenditori. Gente che ha ridotto il Verona sul lastrico. Logico che nessuno si avvicinasse all’Hellas. E il peggio è che questi signori, abili nelle parole come nei giochetti sotterranei sono persino riusciti a ribaltare la realtà addossando al pubblico di Verona, o almeno ad una parte di questo, cioè al principale patrimonio della società, la colpa del loro isolamento.
Ora con Martinelli questo falso storico che ha provocato danni a ripetizione nel Verona, è smascherato. Ogni venerdì a Sega di Cavaion, Martinelli incontrerà venti imprenditori e parlerà con loro dell’Hellas e dei suoi progetti. Ne basteranno molti meno come supporto alla società scaligera, ma l’importante è ricostruire quel tessuto che orde di fameliche cavallette sono riuscite a distruggere in questi anni.
Per questo l’idea di Benito Siciliano è da Oscar. Come lo è stato il film di Ron Howard…
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