"Dillo, dillo". L’invocazione-invito del tifoso che ha chiesto a Remondina di abbandonare ogni cautela, anche se scaramatica, e la successiva ammissione del tecnico ("E va bene, abbiamo un sogno, andare in serie B"), è stato il riassunto della presentazione di questa mattina a Sandrà. Una presentazione sobria, ma carica di significati. Direi che se si cercava uno stile in questa società, lo stile è una delle caratteristiche che Bonato, Martinelli e Siciliano hanno portato.
Senza trionfalismi, consci che la concretezza è la base di tutto, il nuovo Verona è pronto a tuffare la propria prua nel mare. C’era emozione, sentimento nobilissimo, in molti dei presenti. Persino un navigato politico come il sindaco Tosi ha fatto fatica a parlare. Martinelli ha spiegato che lui era abituato a stare dall’altra parte, Pensalfini aveva quasi il magone.
A tutti brillavano gli occhi per l’opportunità di giocare in questa piazza. Semmai ce ne fosse bisogno, questa è la miglior prova che il Verona ha girato pagina. Ora, la parola al campo. Ma i segnali sono buoni (toh, una parola con la B…)
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