Da tre anni assistiamo ad un triste e penoso spettacolo chiamato Prima Divisione. Una punizione ingiusta per una società che toccherà un record d’abbonati che la pone tra le prime dieci società calcistiche italiane.
I motivi per cui l’Hellas è caduta così in basso sono ormai noti. Ma il fatto che siano noti non assolve per niente chi ha ridotto questa società in queste condizioni.
Ora però il Verona è tornato ad essere una società "normale". Ho più volte ribadito questo concetto durante questa estate, perchè in realtà questa normalità mi pare essere la notizia più straordinaria che ci sia. Un presidente NORMALE, un ds NORMALE, un’organizzazione NORMALE. Il giusto premio per questa normalità sarebbe tornare subito in una categoria appena, appena NORMALE.
Ma vincere, purtroppo, non è mai semplice. E non è semplice affatto quando sei condannato a farlo. Purtroppo però è così. Remondina e i nostri ragazzi, quest’anno avranno quest’obbligo a cui giustamente non si sono sottratti.
Sono rimasto piacevolmente sorpreso dal mister scaligero quando ha rotto tutti gli indugi durante la presentazione di Sandrà della squadra. Perchè in realtà Remondina si è caricato sulle spalle, oltre a tutti gli altri pesi, anche questa ulteriore pressione. Una pressione che nessuno vorrebbe avere addosso e che inevitabilmente andrà a complicare le cose in una stagione dura e difficile come questa.
E’ vero, dunque, che c’è l’obbligo di vincere, perchè non ne possiamo più di questa triste e brutta categoria che non ci appartiene. Ma è bene sapere che non sarà possibile vincere tutte le gare da qui alla fine.
Che ci saranno i momenti no, i cali di forma, i torti arbitrali e non possiamo, se vogliamo essere vincenti, alzare il livello della critica fin da subito. Un po’ di indulgenza e di pazienza, nel nome della normalità finalmente acquisita sarà bene metterla in campo.
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