Sarà che ci avevo perso l’abitudine. Sarà che ultimamente mi ero occupato più di bilanci, di denunce, di cronaca nera che di sport.
Sarà che negli ultimi dieci anni la pietanza che ci è stata servita aveva un’acre odore e non dico di cosa per pura decenza. Sarà per tutti questi motivi, ma ieri a Pescantina ho respirato forte l’aria più buona del mondo: l’aria pulita e felice che emana l’Hellas Verona.
Una festa stupenda (complimenti vivissimi a Pescantina, al sindaco e a tutti gli organizzatori), piena di famiglie, di bambini, di tifosi. Un entusiasmo contagioso che non può non aver toccato l’anima della squadra.
Personalmente mi emoziono fino alla commozione quando vedo i ragazzi, i giovani, i bambini con le magliette del Verona chiedere autografi ai giocatori. Saranno loro il futuro popolo dell’Hellas, gente che non ha avuto la fortuna, come me, come molti di voi, di vivere straordinarie emozioni come l’Europa, lo scudetto, le trasferte a Salonicco e a Stettino, che non ha visto il gol di Elkjaer senza scarpa, che non ha gioito per le vittorie contro la Juve.
Eppure sono lì ed ora i loro idoli si chiamano Selva, Russo, Cangi, Esposito, Rantier, Colombo. E sono tanti. Capisci che non vedevano l’ora di esultare, perchè quel popolo c’è sempre stato, non è mai mancato, semmai è mancato tutto il resto: i dirigenti onesti, la città che conta, i poteri forti, le banche. Ma loro sono lì, pronti a contagiare con il loro incontenibile entusiasmo Remondina e i suoi ragazzi.
Che patrimonio eccezionale… E pensare che qualcuno aveva pensato di dissolverlo dentro strane manovre. Ah, già ma quello era il passato. Ora pensiamo solo al futuro…Vero Martinelli?
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