Un mese fa analizzavo la carriera di Corrado Colombo. Guardi l’almanacco e dici: questo segna pochino per essere un attaccante. Eppure qualche anno fa Cesare Prandelli avrebbe preso il ragazzone ad occhi chiusi. Scuola Atalanta, il vivaio migliore d’Italia, lì di colpi ne sbagliano pochini. Possibile che un maestro di calcio come Cesare mi avesse raccontato una bufala? Succede, per carità. Ci sono decine, forse centinaia di ragazzi che pur con eccellenti qualità poi si perdono. Perchè il calcio non è mica solo qualità. Ci vuole talento, certo. Ma anche un po’ di fortuna e tantissima volontà. Sempre Prandelli una sera mi raccontava: "Oggi ci sono giocatori completamente costruiti. La loro dote più grande è l’applicazione. Il problema è che a volte se ne dimenticano. Magari appena arrivano in una grande squadra. Credono di essere lì perchè sono fenomeni e questa è la loro fine". Questo per dire che il talento non basta.
Ho visto giocare Colombo, l’ho visto in allenamento e sempre di più non capisco. Ci troviamo davanti ad un giocatore for-tis-si-mo. Di piede, di testa, tatticamente. E’ alto un metro e novanta e tratta il pallone con il velluto. Si muove agilmente, è furbo, si mette al servizio della squadra.
Mi chiedo: come mai Colombo è finito a giocare in Lega Pro invece di mettere in difficoltà Lippi in vista dei mondiali del Sudafrica? Naturalmente esagero il concetto per far capire che Colombo con questa categoria non ci dovrebbe centrare nulla. Invece è qui ed è evidente che se è qui, pur in una grande del campionato, vuol dire che anche lui ha qualche colpa.
Sempre guardando la sua carriera non può sfuggire l’innumerevole quantità di squadre passate dal ragazzo. Come mai? Nessuno ha creduto in lui? Nessuno gli ha offerto una chance? Sono domande che Corrado credo si sia posto con una certa frequenza in questi anni.
Ora Colombo è a Verona. Forse qui può chiudere la sua carriera. E qui c’è tutto per chiudere da grande giocatore come erano le premesse. Dai Corrado: facci cantare "noi vogliamo Colombo in nazional…"
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