Il pareggio è da incartare e da portare a casa. Su questo, credo, siamo tutti d’accordo. L’orribile partita di Pescara, big-match della giornata si è chiusa sullo 0-0 e a sorridere un po’ di più è il Verona. Prima della gara le notizie che uscivano dallo spogliatoio dell’Hellas erano da bollettino di guerra. Rafael e Ceccarelli ko, Pensalfini fuori, Rantier indisponibile, Anselmi fermo per un dolore muscolare. A cui si dovevano aggiungere le assenze di Garzon, Selva e Farias nemmeno convocati. Poi in qualche maniera Rafael e Ceccarelli si sono rimessi in piedi, Rantier ha giocato con il termometro, Campisi ha preso il posto di Pensalfini e in panchina c’erano due della Berretti (Jorginho e Viviani) più Burato, Gomez, Ciotola e Ingrassia. Il Pescara giocava la gara della vita. La sconfitta di Cosenza era onta da lavare rullando il Verona, o i poveri resti dei gialloblù.
Invece il match, qualche sussulto a parte, è filato via liscio. Un paio di occasioni le ha avute il Pescara, un paio il Verona. Al 18′ del secondo tempo nebbia e fumogeni hanno abbassato il sipario e la gara è finita in pratica lì.
Il Verona ha pensato solo a tornare in riva all’Adige, il Pescara, molto deludente, a non subire beffe. L’Hellas resta primo al comando (con la Ternana), il Pescara è dietro staccato di tre punti. Il Portogruaro è a quattro.
Il pareggio dunque è stato ottima cosa, viste le premesse. Ma… Beh, insomma un po’ di amarezza resta. Perchè se questo Verona, così incerottato, così debilitato e raffazzonato ha retto tutto sommato bene all’onda d’urto pescarese, viene da chiedersi cosa avrebbe potuto fare un Verona appena appena in palla. Con un Rantier decente, un Colombo meno rissoso e più tonico, con Esposito supportato da Pensalfini e Russo, e magari in panca Garzon, Campisi, Selva più Ciotola e Anselmi. Insomma il solito Verona. Ecco questo è l’unico piccolo rammarico di una serata in cui un punticino è comunque tanta roba.
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