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RANTIER, IL TESORO NASCOSTO

 Problema numero uno: Rantier ha avuto un pessimo malanno. La pubalgia è altamente condizionante per un giocatore. Per guarire Rantier è stato mandato in un centro specializzato dove ha pensato solo a fare esercizi specifici.

Problema numero due: ha saltato perciò l’intera preparazione. Quando è tornato in squadra ha svolto, parallelamente un duro lavoro di potenziamento. In pratica ha fatto molti pesi per creare "fondo". In un giocatore agile come lui questo ha provocato un appesantimento.

Problema numero tre: Rantier è un mancino che ha sempre ha giocato nella fascia mancina. Remondina quest’anno preferisce metterlo a destra per poi farlo convergere e andare al tiro. Un mancino che gioca a destra, secondo me, non ha molto senso se non in alcuni frangenti della partita, o in alcune gare magari fuori casa. Rantier deve dare profondità alla squadra e sveltire la manovra. Quando è costretto a controllare il pallone con il destro rallenta e perde anche i riferimenti. Stiamo parlando di un giocatore che non è che sa usare bene tutti e due i piedi, ma di uno che ha un sinistro nettamente migliore dell’altro piede. 

Solo alcune osservazioni per dire: Rantier non è, evidentemente lo stesso giocatore dell’ultima stagione. Ma Rantier è il tesoro del Verona, uno dei pochi che ha il guizzo per cambiare le partite. Non è giusto alimentare dei processi, magari tirando in ballo scarsa concentrazione o presunta superbia. Rantier è nervoso perchè vuole fare tanto, a volte troppo e non ci riesce. E’ tantissima roba per la categoria, bisogna recuperarlo perfettamente dal punto di vista fisico e sfruttarlo al meglio tatticamente.

 

 

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