Figura controversa, Alberto Malesani. Tecnico di doti sopraffine, tatticamente tra i più bravi divide ancora oggi i tifosi del Verona. C’è chi lo considera il responsabile della caduta in serie B, chi invece un ottimo tecnico ma sfortunatissimo.
Ho conosciuto bene Malesani nell’anno della retrocessione. Fino a diventare suo amico. Ricorderete quell’intervista che mi concesse il giorno dopo la caduta in serie B nella sua casa di San Michele. Aveva gli occhi gonfi, ciuffi di capelli ovunque, non aveva dormito la notte. Non si dava pace. Come ho fatto a finire in serie B? A mio avviso Alberto, sportivamente parlando, non si è più rialzato dopo quella mazzata.
Adesso guida il Siena. Qualche settimana fa ha dato lezione di calcio a Mourinho e all’Inter. Sarebbe stata una bestemmia anche il pareggio. Invece il Siena ha perso. Incredibile. Un film che a Verona abbiamo visto e rivisto in quell’anno pazzesco. Quante gare abbiamo buttato via dal 40° del secondo tempo in poi?
Credo che Malesani abbia pagato la sua sincerità. A Parma attaccò violentemente Moggi, dopo un arbitraggio scandaloso di De Santis contro la Juve e da quel giorno non gliene andò più bene una. Appena perdeva una partita lo davano con le valigie in mano mentre altri tecnici venivano incredibilmente salvaguardati. Calciopoli ci ha poi spiegato perchè e quale influenza aveva Moggi nelle maggiori testate giornalistiche.
Malesani è sincero. Gli rimproverano, anche molti tifosi del Verona, di aver guardato solo al Chievo in quella stagione. E di aver perso di vista l’obiettivo: la salvezza. Può essere vero. Tanto che oggi ci sono voci che Malesani avesse rifiutato un pareggio con il Torino pur di acciuffare i rivali cittadini. E il Verona perse quella partita con il famoso gol di Franco. Un punto che sarebbe stato sufficiente a salvarsi. Se è così, sono orgoglioso di Malesani. Che ha rifiutato la solita "pasta" all’italiana, fino all’autolesionismo. Altri non lo fanno, dando spazio a spettacoli indecenti e schifosi quando mancano tre mesi alla fine di un campionato… Certo, purtroppo in Italia il risultato viene prima di tutto. E con i risultati i soldi di Sky, eccetera… Ma in Inghilterra, terra pur ammirata a parole, avrebbero applaudito Malesani anche davanti alla sciagura della retrocessione.
Se Malesani ha avuto una colpa (ed oggi posso dire che l’ha avuta…) è stata quella di non capire che la società si stava sgretolando. Pastorello non reggeva più il ritmo finanziario di quel calcio, abbandonato dall’amico Tanzi il cui impero sulla sabbia aveva iniziato a crollare, e Malesani ballava (come tutti noi), sulla prua del Titanic. Lo spogliatoio del Verona era una polveriera, tra giocatori già ceduti (Oddo, Camoranesi), premi non pagati, stipendi che non arrivavano. E noi lì a parlare di Uefa come se nulla fosse. Malesani doveva essere falso, come molti colleghi e parlare solo di salvezza. L’avesse fatto, ci saremo salvati. Ha pagato per la sua sincerità.
Lascia un commento