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BENTEGODI, TERRA DI CONQUISTA

 Non mi capacito. Non riesco a capire. Perchè il Verona che è nettamente la squadra più forte del campionato non riesce ad essere un killer spietato anche al Bentegodi? Troppe prestazioni deludenti tra le mura amiche (e quella di oggi, pareggio acciuffato in extremis a parte, lo è) mi portano a pensare che c’è un problema strutturale-tattico dietro questa incredibile serie di pareggi casalinghi. Il Verona in casa convince poco dal punto di vista del gioco, ha pause e amnesie incomprensibili, butta al vento punti d’oro con cui avrebbe praticamente chiuso la pratica campionato. Pensare che l’Hellas ha in casa tutti gli scontri diretti (Reggiana, Taranto, Pescara, Portogruaro) mi porta a dire che non sia poi quel vantaggio che ritenevamo quando uscirono i calendari. Un dato sopra tutti: in trasferta il Verona ha ancora la porta inviolata, le undici reti che compaiono alla casella reti subite, sono state prese tutte al Bentegodi. Gol stupidi ed evitabilissimi, come i due di oggi, a prescindere dal fallo (per me dubbio) su Comazzi.

Questione anche di mentalità, di rabbia e perché no, di rispetto per i 13 mila tifosi che seguono la squadra a Verona. C’è da pensarci, con la tranquillità che ci viene dai sette punti di vantaggio. Ma consci che i campionati restano aperti sino all’ultima giornata e che non si può continuamente buttare via le vittorie. Perchè prima o poi la paghi.

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