Bella idea davvero. "A scuola di Hellas", come se il Verona fosse una materia. Come la storia, la geografia, il latino. L’iniziativa dell’Associazione Culturale Verona Hellas e del Coordinamento Calcio Club Hellas Verona merita a mio avviso una riflessione.
In attesa dell’avvio delle "lezioni" (ve ne daremo conto…), mi chiedo che cosa sia oggi il Verona per un ragazzo. L’ho detto tante volte: è stato facile per chi, come me, aveva 20 anni al tempo del Grande Hellas di Osvaldo Bagnoli, tifare per questi colori. Ma per chi ha oggi 20 anni, che cosa vuol dire? Certamente non si può parlare di "generazione" costruita sui successi. Vado a memoria: le ultime vere soddisfazioni le ha date il Verona di Prandelli (per metà campionato), vuol dire che quel ragazzo ventenne, ne aveva 8, 9, al massimo 10. Cosa si ricorderà? Forse la vittoria sulla Juve, il 4-3 con il Parma, qualche giocata di Morfeo.
Poi si passa allo spareggio di Reggio Calabria (mica una finale di Champions League…) festeggiato dalla città alla stregua di uno scudetto. In mezzo, ci sono teatrini di ogni tipo, Farina sulle Torricelle, Arvedi presidente, Pastorello, etc. Sempre quel ragazzo ha festeggiato il gol di Zeytulaev per non cadere in C2. Un’abominio, se ci pensate.
Poi fine. Eppure quel ragazzo tifa sempre Hellas. E sono tanti come lui. Sorprendentemente. Con orgoglio girano con le sciarpe, riescono a "fare moda" anche quando la "moda" direbbe di andare in altre direzioni. Con le proporzioni del caso sono dei piccoli "eroi". Soprattutto per loro, spero, il Verona torni a regalare grandi emozioni.
Intanto… Studiate! Che poi vi interroghiamo…
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