Nereo Bonato ha perso la scommessa più importante della sua carriera. Il ds del Verona aveva voluto tenere Gian Marco Remondina sulla panchina del Verona nonostante il pessimo finale di stagione dello scorso campionato e una piazza che aveva rotto il feeling con il tecnico ormai da tempo.
Su questa scommessa si è giocato tutto il campionato del Verona. Tanto che anche nella sede di via Torricelli si era consumato un aspro confronto tra chi voleva cacciare il tecnico già qualche mese fa (Benito Siciliano che aveva contattato Beppe Iachini) e Bonato che invece voleva dare continuità al suo progetto.
La linea di Bonato aveva vinto ma la sua vittoria aveva solo posticipato il redde-rationem che si è consumato oggi in Via Torricelli. La sconfitta con il Portogruaro ha bocciato Remondina e il progetto di Bonato, affidato all’allenatore.
Il problema di Bonato era doppio: da una parte doveva salvaguardare Remondina, dall’altra non doveva smentire il suo lavoro estivo. Se è vero che il Verona era una Ferrari, allora era il conducente a sbagliare manovra. Viceversa (il Verona non è una Ferrari) era il lavoro di Bonato ad essere ridimensionato.
Il risultato è stato pessimo: il finale di campionato, nonostante gli appelli a tenere compatto l’ambiente, fallimentare. Ora, la società è corsa ai ripari prendendo Giovanni Vavassori. Si tenterà di salvare il salvabile, cercando di arrivare attraverso i play-off alla serie B, promessa alla vigilia della scorsa stagione. Ma stavolta gli alibi sono finiti per tutti. Anche per i giocatori, che restano senza un ombrello per ripararsi.
Lascia un commento